come riporta "Il Giornale", a Bologna i collettivi di sinistra occupano ancora le aule dell'università.
Dopo il caso-tornelli, la biblioteca di Lettere dell'università è ancora chiusa.
I collettivi fanno sapere: "Resteremo qui finché non riapre".
Ora, riporto questo stralcio dell'articolo de "Il Giornale":
"Per sopravvivere devi capire che centri sociali, antagonisti e collettivi pensano di avere una sorta di monopolio del diritto e delle libertà: in zona università tutto è lecito. A loro. Quindi non c'è da stupirsi se oggi, un mese dopo gli scontri che hanno portato alla chiusura della biblioteca di Lettere in via Zamboni 36, il Cua sia tornato alla carica, occupando un'altra aula studio".
Ora, per avere più volte attaccato i centri sociali ed i collettivi di sinistra, io sono stato accusato di essere un "fascista", un "apologo della violenza politica", un "pinochetiano" e quant'altro.
Questi "signori" che vanno in giro con le magliette con le immagini di Che Guevara e che inneggiano ad Antonio Gramsci parlano tanto di "diritto di manifestare e di democrazia".
Ebbene, quello che questi personaggi stanno facendo non è democratico e va ben oltre il diritto di manifestare.
Occupare una proprietà che non è propria è cosa di una sana democrazia?
Io direi di no.
Picchiare i poliziotti (cosa che a Bologna è accaduta) vi pare cosa di una sana democrazia?
Gli agenti stessi hanno testimoniato ciò.
Addirittura, sempre come riporta "Il Giornale", dai collettivi provengono si sentono cose molto gravi contro la polizia.
Il titolo dell'articolo de "Il Giornale" è eloquente e recita: "Bologna, la piazza dei collettivi: "Polizia? Una smitragliata e via"".
Questi "signori" sono tutto meno che democratici.
La polizia deve avere facoltà di garantire l'ordine.
Cordiali saluti..
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