raramente leggo "L'Espresso" ma questa volta mi ci sono imbattuto tramite l'amica e collaboratrice Silvia Morelli, che ringrazio.
Sulla succitata rivista vi è un articolo intitolato "Antiebraismo cattolico e papale. L'allarme del rabbino Laras" che parla di un convegno che l'Associazione Biblica Italiana ha messo in agenda dall'11 al 16 settembre.
Questo convegno non è stato ancora fatto ma ha innescato un mare di polemiche.
Il suo titolo recita "Israele, popolo di un Dio geloso. Coerenze e ambiguità di una religione elitaria".
Di fronte a ciò, i rabbini italiani hanno lanciato un allarme.
Se poi si va a leggere il testo originale della presentazione si trova anche di peggio: "Il pensarsi come popolo appartenente in modo elitario a una divinità unica ha determinato un senso di superiorità della propria religione". Da cui "intolleranze", "fondamentalismi", "assolutismi" non solo verso gli altri popoli ma anche autodistruttivi, poiché "ci sarà da chiedersi in che misura la gelosia divina incenerisca o meno la libertà di scelta dell’eletto".
Io vorrei capire quali sono le fonti con le quali l'evento in questione è stato improntato in questa maniera.
Noi siamo cristiani della Chiesa cattolica e non eretici marcioniti (che negavano la continuità tra Vecchio e Nuovo Testamento) o seguaci di quel "Cristianesimo positivo" con cui i nazisti volevano sostituire il cattolicesimo con la loro visione malata delle cose.
Posto così, sembra che questo evento dell'Associazione Biblica Italiana sia davvero un attacco contro gli ebrei, l'Ebraismo ed Israele.
Questo non può essere accettato.
Così non va.
Auspico che gli organizzatori dell'evento rettifichino.
Gli ebrei sono seguaci del Vecchio Testamento.
Noi siamo seguaci del Vecchio e del Nuovo Testamento.
Vorrei ricordare che Gesù Cristo era un ebreo e la sua cultura era ebraica.
Egli stesso disse: "Io non sono venuto ad abolire la Legge ma a portarla a compimento".
Quindi, tra Vecchio e Nuovo Testamento non esiste contrapposizione.
Io spero che anche Papa Francesco prenda una posizione chiara contro certe storture.
Cordiali saluti.
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