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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 16 marzo 2017

Non decade ma si dimette!

Cari amici ed amiche,

il senato ha respinto la decadenza del senatore di Forza Italia Augusto Minzolini.
Minzolini era stato condannato per peculato.
Il Movimento 5 Stelle ha gridato allo scandalo parlando di voto di scambio.
Infatti, anche il Partito Democratico ha votato contro la decadenza di Minzolini, il quale, secondo quanto riporta "Il Giornale", ha detto:

"Qualunque sia l'esito del voto un attimo dopo rassegnerò le dimissioni da senatore. Mi sento vittima di una vicenda kafkiana. Questo è un caso che io considero, con tutto il rispetto che posso avere per la magistratura, una grande ingiustizia. Da parte mia, questa responsabilità me la sono assunta in toto: sono arrivato fino ad oggi, fino all'ultima tappa di questo calvario. Sono pronto a bere la cicuta. La storia dell'umanità, in fondo, è un lungo elenco di ingiustizie".

Parlare di "voto di scambio" mi sembra esagerato e fuori luogo.
A differenza del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico, Forza Italia ha sempre avuto una posizione garantista.
Ieri, infatti, non ha votato nemmeno la mozione di sfiducia contro il ministro dello Sport Luca Lotti.
Il Movimento 5 Stelle non può dare lezioni a nessuno.
Infatti, esso è giustizialista con gli altri e garantista con i suoi.
Lo stesso dicasi per il Partito Democratico.
Quindi, la piantino.
Minzolini vuole spegnere le polemiche inutili, dimettendosi.
Questo gli fa onore.
Certamente, non è da Paese civile questa spettacolarizzazione della giustizia.
L'atteggiamento invadente rispetto alla politica che è stato adottato da certa magistratura è incomprensibile. 
Cordiali saluti. 

3 commenti:

  1. Il garantismo non c'entra nulla in questa vicenda, dato che esso riguarda i presunti innocenti e non certo i condannati in via definitiva. Non lo citi manifestamente a sproposito.
    La gravità di questa situazione, mai verificatasi prima nella storia repubblicana, è che il parlamento non ha deciso di abrogare una legge scomoda (come ha fatto mille volte in passato berlusconi), ma ha ha fatto di peggio: ha deciso di disapplicare la legge, dichiarandosi al di sopra di essa, al di sopra delle stesse leggi che esso approva. L'ingerenza, dunque, è stavolta della politica: è essa che ha invaso un campo riservato alla magistratura. Ha infatti deciso di non rispettare una sentenza e la legge sulla quale essa si basava.
    Non si fa che drenare, ahimè, ulteriori voti verso il m5s: è destinato vincere, ma non per meriti suoi, bensì per la vergogna dei partiti. Si è toccato il fondo, mai come stavolta. Renzi e berlusconi sono destinati a governare insieme: ciò che era intuibile, è ora lapalissiano.

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  2. Questi rischiano seriamente di vincere le elezioni. Oggi ne sono più che sicura. Anche perché, dopo ieri, ho definitivamente deciso di non andare a votare. Dato che non voto m5s, me ne lavo le mani.

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  3. Di solito è la magistratura che va ad invadere il campo della politica.
    Io voterò e voterò un partito di centrodestra.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dal quotidiano "Libero".