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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 9 marzo 2017

L'ANPI è una associazione anacronistica in cui persiste il retaggio ideologico di chi dissemina odio.

Cari amici ed amiche,

l'amico Vito Schepisi ha commentato in questo modo l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "
"Israele, il cancro": e Anpi concede il patrocinio al film antisemita":"Nella Città di Milano, preso come giorno simbolo della Liberazione, sono passati 72 anni. La lotta della resistenza al nazifascismo in Italia è durata circa 20 mesi, dall' 8 settembre del 1943, ed ha avuto fine appunto con la Liberazione.
Non so quanti italiani che hanno lottato contro il nazifascismo siano ancora in vita. Penso pochi, come pochi sono stati quelli che hanno combattuto realmente per liberare l'Italia, e non per cambiare il colore delle casacche di un nuovo regime sanguinario ed oppressivo.
Tutti quelli che hanno meno di novant'anni e che oggi si spacciano per partigiani in verità non lo sono mai stati.
Penso che chiarire questa circostanza sia utile e necessaria prima di concedere credibilità a chi ancora parla a nome dei partigiani italiani.
La storia, anche se è ancora raccontata in modo frammentata, ha già fatto giustizia di tanta retorica.
La lotta partigiana in Italia ha avuto aspetti e motivazioni controverse e si è macchiata di crimini che non sono mai stati compiutamente svelati.
C'è chi ci ha messo una pietra sopra, per stanchezza o per convenienza, chi ancora vorrebbe svelarne i misteri e chi, invece, tuttora reagisce in modo scomposto, per non rimetterci la faccia e per non macchiare quella bandiera di merito esclusivo, naturalmente rossa, e quel distintivo - che tanti hanno esposto sul loro petto - di coraggio e di eroismo.
Detto ciò che c'era da dire di una associazione (ANPI) che fa politica, invece che certificare la storia, coi soldi dei contribuenti italiani, resta la questione del film.
L'indifferenza all'antisemitismo in un Paese i cui si condanna l'omofobia e l'islamofobia, minacciando persino conseguenze penali per chi usa parole sbagliate o per chi avverte fastidio e timori, mi sembra un paradosso.
Un'associazione che raccoglie chi ha combattuto il nazifascismo, anche per le leggi razziali e per la persecuzione degli ebrei, che si lasci andare a derive razziste contro un popolo che non chiede altro che vivere in pace nel suo territorio è fuori di ogni logica.
Continuare a finanziare ancora queste associazioni che non hanno più senso (la stragrande maggioranza degli associati non hanno mai imbracciato il fucile sulle montagne per cacciare l'invasore tedesco), e che sono solo al servizio del retaggio ideologico di chi dissemina odio, è intollerabile
.".

Sono d'accordo ed aggiungo una cosa: l'Associazione Nazionale Partigiani Italiani (ANPI) inneggia alla Palestina contro Israele.
Vorrei ricordare a questi "partigiani" che la "Palestina" fu un'invenzione di un tale Amin al Hosseini, Gran Mufti di Gerusalemme.
Hosseini fu molto amico di Adolf Hitler ed odiava gli ebrei.
Quindi, trovo quantomeno grottesco che i "paladini dell'anti-nazismo" inneggino ad una cosa che fu voluta da un filo-nazista ed accusino chi la pensa come me di essere filo-nazista. 
Questa cosa fa ridere, anche se non c'è nulla da ridere.
Anzi, c'è da piangere.
Questo odio ideologico dell'ANPI ammorba le menti.
Inoltre, io non capisco a cosa serva oggi un'"Associazione Nazionale Partigiani Italiani".
Da quello che vedo, questa associazione non fa un'azione culturale ma fa politica.
Ci mancherebbe solo che candidasse i suoi esponenti alle elezioni.
Io non mi riconosco in quell'associazione.
Il 25 aprile, io non canterò "Bella ciao".
Piuttosto, canterò l'inno britannico, quello americano o l'Hatikva israeliana.
Cordiali saluti. 


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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.