Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

lunedì 13 marzo 2017

La dissoluzione della politica

Cari amici ed amiche,

vi invito a leggere l'articolo dell'amico Vittorio Leo su "Il Vandeano" che è intitolato "La crisi politica e sociale: ricostruire i corpi intermedi".
Dell'articolo (molto interessante) vi porto all'attenzione questo stralcio:

"Malgrado maldestri tentativi di rinnovamento è evidente la perdita da parte dei partiti, più che del consenso elettorale, di una propria ragione politica e ideale,capace di appassionare l’opinione pubblica e animare i cittadini. Del resto, cosa dovrebbe spingere l’uomo comune, che lotta quotidianamente per sbarcare il lunario, ad interessarsi alle vicende del Pd o di una Virginia Raggi nella Roma pentastellata? Assistiamo all’opposto ad un malessere diffuso nei confronti di chi amministra la cosa pubblica e ad una inarrestabile crescita dell’antipolitica. Un insofferenza diffusa verso un potere che ha perso ogni legittimità.

La crisi della politica è la logica conseguenza di decenni di destrutturazione sociale e di prassi rivoluzionaria.

Il processo rivoluzionario viene inquadrato in maniera critica dal pensatore cattolico brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira. Nel suo saggio “Rivoluzione e Controrivoluzione” egli ci guida dall’origine fino alle fasi finali d’una lotta fra l’Ordine — rappresentato dalla Tradizione — e un insidioso processo che s’adopera a distruggere tutto ciò che di vero, buono e bello resta ancora nel mondo.

La meccanica della rivoluzione produce e alimenta due fenomeni, tra gli altri, particolarmente preoccupanti. Da una parte la metamorfosi antropologica, che è mondiale ma che investe in primis l’occidente; dall’altra un individualismo esasperato che corrode e degrada la società.

La classe dirigente italiana,quando non è stata direttamente agente dissolutore, si è rivelata incapace di elaborare un programma in grado fronteggiare le grandi emergenze dell’ora presente. Assistiamo alla grande sconfitta della democrazia moderna, la quale, dopo aver rigettato gli insegnamenti della Chiesa in materia sociale e dopo aver bollato come retrogrado il pensiero politico tradizionale, si agita in una lenta e dolorosa agonia. La comunità politica,svincolata da qualsiasi freno etico e morale,ha rinunciato a costruire una società a misura d’uomo e secondo il piano di Dio.

Questa rinuncia ad una elaborazione culturale di spessore,fondata sul rapporto tra fede e ragione, ha fatto perdere di vista l’emergenza antropologica in atto. Risuonarono come un tremendo epitaffio,per la civiltà occidentale, le parole dell’allora arcivescovo di Bologna, S.Em. il cardinale Carlo Caffarra: “ La vicenda culturale dell’Occidente è giunta al suo capolinea: una grande promessa largamente non mantenuta.

I fondamenti sui quali è stata costruita vacillano, perché il paradigma antropologico secondo cui ha voluto coniugare i grandi vissuti umani [per esempio l’organizzazione del lavoro, il sistema educativo, il matrimonio e la famiglia …] è fallito, e ci ha portato dove oggi ci troviamo.".


Da conservatore, cattolico, pro-life, pro-famiglia e pro-Israele, io ho un mucchio di difficoltà a riconoscermi in un partito specifico oggi.
Infatti, un partito deve avere un background di idee e di valori e deve fare una selezione della classe dirigente.
Per esempio, un partito conservatore di tipo occidentale deve essere per la proprietà privata, per l'impresa privata, per la difesa dell'ordine pubblico, per la difesa della famiglia e per la difesa della vita e deve avere una certa politica estera improntata sulla costruzione di una rete di rapporti con certi Stati che possono essere affini per valori e cultura e tradizione, cercando anche di difendere l'interesse del proprio Paese.
Riprendendo le parole di Robert Gascoigne-Cecil, II Marchese di Salisbury (1830-1903), il conservatorismo consiste nell’impedire alle cose di accadere finché non siano prive di pericoli.
Ad oggi, io faccio una grande fatica a vedere un partito del genere qui in Italia.
Il conservatorismo è contrario all'utopia rivoluzionaria della proprietà privata abolita e dell'eguaglianza senza se e senza ma.
Del resto, anche San Tommaso Moro (1478-1535) ammise che un mondo del genere, un mondo in cui la proprietà privata e con l'eguaglianza "senza se e senza ma" , non sarebbe mai stato realizzabile.
Ora, la nostra politica italiana ha subito una vera e propria balcanizzazione.
Oggi, l'espressione massima di questa balcanizzazione sta proprio nel Movimento 5 Stelle.
Il Movimento 5 Stelle non ha un'identità precisa (poiché dentro di sé vi è tutto ed il contrario di tutto) e manca in esso un vero criterio di selezione della classe dirigente.
Anzi, io trovo inquietante il fatto che la classe dirigente del Movimento 5 Stelle sia scelta attraverso un computer.
La classe dirigente di un partito deve essere fatta in base alle capacità di ciascuno.
Beppe Grillo ha voluto fare come il rivoluzionario francese Maximilien de Robespierre.
Anzi, lo superò,  poiché non portò solo la politica in piazza ma fece anche un largo uso della rete,
Questo ha volgarizzato la politica e ha contribuito a renderla improduttiva perché nel Movimento 5 Stelle non vi è una classe dirigente selezionata ma vi è una classe dirigente improvvisata.
L'egualitarismo rivoluzionario non funziona.
Certamente, il Movimento 5 Stelle altro non è che l'ultimo stadio di una dissoluzione della politica, una dissoluzione che partì da molto lontano.
Pensiamo a quello che accadde con la Riforma protestante, con l'Illuminismo con la Rivoluzione francese del 1789.
Dapprima, fin dal tempo della nascita del protestantesimo, in questo processo contavano le ideologie ed i partiti si fondarono su di esse.
Oggi, invece, non ci sono più nemmeno i partiti ma agglomerati di gruppi che sono uniti più da interessi particolari che non dal bene della gente e all'ordine.
In nome di questi interessi particolari, si vanno a distruggere anche i valori fondanti di una società, come la famiglia e la vita.
Servirebbe davvero una controrivoluzione "vandeana".
Cordiali saluti.



Nessun commento:

Posta un commento

Translate

Destre unite per cambiare l'Europa, il progetto riuscirà?

Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa immagine presa dalla pagina Facebook di Fratelli d'Italia.