come riporta "Il Giornale", la Chiesa si autodistrugge distruggendo anche l'arte sacra.
Quanto sta accadendo è peggiore anche di quanto accadde, per esempio, nell'Inghilterra del secolo XVI, quando (durante i regni di re Enrico VIII, di re Edoardo VI e della regina Elisabetta I) vennero distrutte le statue e le opere d'arte dei monasteri e delle chiese.
Quando penso alla Chiesa penso anche a segni tangibili, come una bella messa, una bella processione patronale, una cattedrale, una statua della Madonna o di un santo o un'icona.
L'arte rappresenta la parte tangibile della fede.
Pensiamo (ad esempio) alle grandi cattedrali gotiche inglesi e francesi, le trasmettono ancora oggi una fede scritta nell'arte e che può essere compresa anche dalla persona più analfabeta.
Pensiamo anche alle belle processioni che si fanno ancora oggi nella "mia" Sicilia.
Ora, sembra che tutto ciò sia sostituito da chiese che, a livello architettonico, della sacralità non trasmettono nulla, da canti privi di ogni solennità e da opere d'arte che (francamente) sembra che di sacro abbiano ben poco,
La Chiesa non deve più accettare ciò, se non vorrà autodistruggersi.
L'arte è un segno tangibile della fede.
Se fosse e vivo e vedesse certe situazioni, anche re Enrico VIII d'Inghilterra avrebbe buoni motivi di arrabbiarsi, giustamente.
Cordiali saluti.
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