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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 1 marzo 2017

Italia-Islam, il patto vacilla?

Cari amici ed amiche,

un articolo de "Il Giornale", riporta che il recente patto tra lo Stato italiano, rappresentato dal Ministero degli Interni, e le comunità islamiche italiane vacilla.
Questo è  parte di ciò che è riportato dall'articolo:


"Il "Patto per l'islam italiano", firmato dal ministro dell'Interno Marco Minniti e da 11 associazioni musulmane, ha visto la luce nemmeno un mese fa.

Eppure già mostra le prime crepe. All'interno della comunità islamica, infatti, sono molte le anime che si oppongono a quella che considerano una indebita "ingerenza dello Stato nell'islam". Rivendicandone la totale indipendenza.

Brutta storia. Tra gli oppositori, spicca la frangia di italiani convertiti ad Allah guidata da Ahmad Ali Al-Adani, che tra le altre cose è l’imam dalla controversa Università Islamica d’Italia a Lecce. Una figura importante, accreditata all’interno di un fornito gruppo di convertiti italiani e che può diventare una spina nel fianco nel processo di integrazione che si sta cercando, con fatica, di attivare
Al-Adani sul suo profilo Facebook critica apertamente l'accordo firmato il 2 febbraio e che prevede sermoni tradotti in italiano, la promozione dei valori come laicità e "parità uomo-donna", la collaborazione contro il fondamentalismo e il registro degli imam. Un’opposizione pericolosa, che sembra evidenziare la deriva radicale di una fronda di convertiti italiani. I quali accusano “i musulmani d’Italia” di aver “modellato l'islam sull'eresia cristiana”, puntano alla divisione tra immigrati e italiani musulmani e propongono una totale separazione tra religione e "modernità": "Se cerchi il riconoscimento dello Stato laico moderno - scrive Al-Adani - ti danno un dito e si prendono il braccio: “donne imamesse", imposizioni linguistiche, effettivo commissariamento e tutto il resto"".

A questo punto, il problema è evidente.
Nell'Islam manca l'univocità.
Alcune comunità islamiche si dicono favorevoli al dialogo e ad accordi con lo Stato ed altre no.
Questo è un dato di fatto, com'è un dato di fatto che tra i musulmani "moderati" molti in realtà pratichino la "taqqyia", ossia la dissimulazione.
A questo punto, mi chiedo cosa vogliano questi musulmani da noi.
Vogliono stare con noi ma con le loro regole.
Non mi sembra una volontà di integrarsi.
Inoltre, parlare del Cristianesimo come "eresia" non mi sembra bene. 
Anzi, a me sembra un atteggiamento che fa discutere e che non è positivo.
Da cristiano, io mi sento insultato.
Cordiali saluti.


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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa immagine presa dalla pagina Facebook di Fratelli d'Italia.