C'era lui dietro le dimissioni di Papa Benedetto XVI?

Cari amici ed amiche,

su "Il Giornale", vi è un articolo intitolato "Monsignor Negri: "La mano di Obama dietro le dimissioni di Benedetto XVI"".
Nell'articolo vi sono le parole dell'arcivescovo emerito di Ferrara, monsignor Luigi Negri.
Ve ne riporto alcune:

"Sono certo che un giorno emergeranno gravi responsabilità dentro e fuori il Vaticano. Benedetto XVI ha subito pressioni enormi".

Poi, egli ha aggiunto:

"Non è un caso che in America, anche sulla base di ciò che è stato pubblicato da Wikileaks, alcuni gruppi di cattolici abbiano chiesto al presidente Trump di aprire una commissione d'inchiesta per indagare se l'amministrazione Obama abbia esercitato pressioni su Benedetto. Resta per ora un mistero gravissimo, ma sono certo che le responsabilità verranno fuori. Si avvicina la mia personale fine del mondo e la prima domanda che rivolgerò a San Pietro sarà proprio su questa vicenda".

Ora, il fatto che a dire una cosa del genere non sia un gruppetto di cattolici tradizionalisti che credono alla tesi del complotto ma un uomo che fino a poco tempo fa è stato arcivescovo di Ferrara e che quindi ha sempre avuto una posizione importante nella Chiesa ci deve fare riflettere.

Che sull'ex-presidente Barack Hussein Obama ci siano tante ombre è vero.

Pensiamo al casino che ha causato in Medio Oriente, con le "Primavere arabe".

Pensiamo anche alle politiche anti-israeliane da egli implementate.

Sicuramente, per Obama, uno come Papa Benedetto XVI era un fastidio.

Era un fastidio per le sue posizioni contro aborto, eutanasia e matrimonio omosessuale.

Era anche un fastidio per le sue posizioni sul mondo islamico, con il quale ha sempre cercato il dialogo ma senza cedimenti.

Del resto, anche l'attuale presidente Donald Trump ha denunciato intercettazioni ai suoi danni da parte di Obama. 

Io starò a vedere come andranno le cose. Penso che potremmo vederne delle belle.
A questo punto, auspico che si apra una commissione d'inchiesta. 

Cordiali saluti.