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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 6 marzo 2017

Censure su Facebook? Capitano anche a me

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo del blog de "Il Giornale" "L'Egoista" che è intitolato "Condannata a morte da Facebook".
L'articolo è di Barbara Di e parla della censura che avviene su Facebook quando si toccano certi temi.
Dell'articolo, riporto questo stralcio:

"Sono stata condannata alla morte sociale da Facebook. Così, da un momento all’altro, senza preavviso né contraddittorio, diritto di difesa o appello.In un attimo il mio profilo è stato disabilitato, mi sono stati cancellati 9 anni di storia, migliaia di ricordi, foto, commenti, discussioni, condivisioni, mi piace. Tutto sparito, inaccessibile. Ho perso i contatti con oltre 3.500 amici e conoscenti per i quali non esisto più, non vedono più nulla di me, non sanno cosa sia successo, possono persino pensare che io li abbia bloccati.
È una sensazione stranissima che mi ha fatto riflettere molto sulla nuova epoca della socialità e sui rischi che corriamo a mettere in mano le nostre vite e relazioni sociali a una macchina che da un minuto all’altro può ucciderti senza possibilità di difenderti.
La vicenda, poi, ha un che di surreale e di tragicomico. Non sono stata censurata per le mie idee, come molti hanno pensato visto quanto sono politicamente scorretta, o quanto meno non è questa la motivazione ufficiale e voglio crederci.
Più banalmente, ho fatto tre brevi video in diretta fuori dal Circo Massimo durante il concerto di David Gilmour. Non si vedeva il palco, ma si sentivano solo stralci di canzoni mentre inquadravo il Palatino. Niente di artistico, molto amatoriali, ma suggestivi. Insomma, ciò che fanno centinaia di migliaia di persone durante tutti i concerti.

A quanto pare il buon vecchio David non aveva niente di meglio da fare che stalkerare il mio profilo e, a differenza della maggior parte degli artisti, non ha capito che è tutta pubblicità gratuita. Da buon sinistroide blatera contro Trump, ma bada alla vil pecunia.
E così questi banali video sono stati segnalati a FB come violazione del copyright. Là per là mi ha fatto ridere, ma sono sempre stata favorevole alla tutela della proprietà intellettuale, tant’è che sono rimasta una delle poche al mondo a non aver mai scaricato una canzone da internet e a comprarmi sempre i dischi originali. Ho tutti i CD dei Pink Floyd e pure qualche vinile, quindi figuriamoci quanto possa difendere la pirateria. Sono dell’idea che gli artisti meritino di essere pagati così per il loro lavoro, altrimenti finiscono per fare i panettieri e ci rimettiamo tutti.
Certo i miei video non avrebbero fatto vendere un disco in meno, ma semmai indotto qualcuno a comprarne uno in più, ma tant’è.
Ho preso atto della scarsa lungimiranza di Gilmour e ho tolto dalla circolazione su FB quei video. Peccato, però, che ho ragionato da avvocato e non ho pensato di aver di fronte una macchina priva di intelligenza, neppure artificiale. Anziché eliminarli del tutto, visto che i video in diretta non si possono scaricare e li volevo conservare solo per me, ho modificato le impostazioni della privacy da “pubblica” a “solo io”.
Erano visibili solo a me, non più pubblici, mero uso personale, tanto meno potevano essere considerati un uso commerciale, per cui non violavano in nessun modo il copyright. Né più né meno che video e musica caricati sul proprio cloud, come quelli che ognuno di noi conserva per riascoltarli quando gli va. Per chi non li conoscesse sono archivi di propri dati personali, non conservati sul proprio pc, ma su server posti chissà dove, accessibili solo al titolare dello spazio
.".

La questione delle censure su Facebook è attuale.
Purtroppo, capita a molti di subire certe situazioni.
Nemmeno io ne sono immune.
Pure io mi sono trovato con il profilo bloccato più di una volta.
A volte mi veniva segnalato di avere dei malware nel profilo, quando ho l'antivirus sempre aggiornato.
Inoltre, mi era anche capitato di perdere anche dei contatti senza sapere perché e per come e qualcuno di loro che poi era stato recuperato aveva pensato che io gli avessi tolto l'"amicizia".
Altre volte, mi veniva segnalato che io facevo spam quando non ne avevo mai fatto.
Evidentemente, condividere certi contenuti dà fastidio a qualcuno.
Per esempio, io condivido articoli su Israele e sulla nostra politica.
A questo punto, l'idea della "democrazia diretta in rete" viene meno?
Io penso proprio di sì.
Non è possibile che una persona che pubblica determinate cose (senza creare offesa a qualcuno) si debba trovare con il profilo bloccato.
Se questa è la "democrazia diretta", preferisco la democrazia secondo la vecchia scuola.
Cordiali saluti.


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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.