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mercoledì 3 febbraio 2016

Un'idea per riutilizzare le gallerie dismesse: il caso delle gallerie "Piedicastello" di Trento



Cari amici ed amiche,

come ricorderete, il 30 novembre 2014 avevo visitato Trento ed ero andato a mangiare nel Rifugio "Il Crucolo". 
Percorrendo il Lungadige San Nicolò, a bordo del pullman, per andare proprio al "Crucolo", avevo visto due imbocchi di due tunnel che sembravano dismessi nella zona di Piedicastello.
Il colle di Piedicastello è attraversato sia dal tunnel (a doppia canna) della tangenziale, sia dal tunnel dell'Autostrada A22.
Ora, in televisione ho rivisto questi tunnel.
Ebbene, questi sono i tunnel della vecchia tangenziale, che sono stati dismessi nell'anno 2007, con l'apertura della nuova tangenziale.
Un tunnel dismesso viene murato o viene riutilizzato.
Così è stato per le Gallerie di Piedicastello.
L’idea di riutilizzare questi due tunnel stradali è dell’ottobre del 2007, in contemporanea all’apertura delle nuove gallerie che hanno liberato il quartiere di Piedicastello dal traffico della tangenziale.
Oggi le gallerie sono uno spazio principalmente dedicato alla storia e alla memoria.
Di questi due tunnel dismessi si è fatto uno spazio che vuole essere vissuto e partecipato, dove la storia del Trentino e delle sue comunità possa essere raccontata e rappresentata utilizzando i più diversi linguaggi, promuovendo conoscenza e provando a suscitare curiosità. Si vuole allargare il nostro angolo visuale su altre storie, vicende lontane e vicine, storie grandi e storie piccole.
Oggi, le gallerie sono distinte in "Galleria bianca" e "Galleria nera"
La superficie complessiva, che supera i 6000 metri quadrati, è suddivisa in due tunnel: uno di colore bianco e l’altro di colore nero. La "Galleria bianca" offre spazi per eventi, mostre temporanee e laboratori. La "Galleria nera" ospita grandi e suggestive installazioni.
Non ci piacciono le definizioni troppo rigide. Questo non è un ‘museo’, anche se le gallerie sono gestite dalla Fondazione Museo storico del Trentino. L'ente che le gestisce vorrebbe proporle come uno spazio laboratoriale dove si sperimentano nuovi approcci alla storia e alla memoria, quindi un progetto e una proposta culturale aperta.
A me, questa idea piace tanto.
Anzi, essa potrebbe essere ripetuta in altre zone.
Mi viene in mente la famosa Autostrada A3 Napoli-Salerno-Reggio Calabria, ove ci sono gallerie che sono state dismesse o che saranno dismesse.
Mi viene in mente la porzione nord del tratto compreso compreso tra Mormanno e Campotenese.
Lì sarà costruita la nuova galleria "Mormanno" che di fatto sostituirà il vecchio tratto con le gallerie "Madonna della Catena", "Salviera", "Colle di Mormanno" e " Cavalera".
Il video qui sotto dell'amico (che collabora con me su questo blog) Francesco Antonio Rossi mostra il tutto.


Ora, io non mi scandalizzerei se facessero nella galleria "Colle di Mormanno" (quando sarà dismessa) un progetto simile a quello che si è fatto nella gallerie "Piedicastello" di Trento.
Ricordo che Mormanno si trova nella zona del Monte Pollino, ove vi è un'area naturalistica importante e che è anche una zona di interesse storico.
Basti ricordare la Battaglia di Campotenese che ci fu il 9 marzo 1806, tra l'esercito napoleonico e quello borbonico.
Sarebbe un modo per mettere due infrastrutture che cadranno in disuso al servizio dei calabresi e dei turisti.
Cordiali saluti. 

2 commenti:

  1. Dipende, anche perché la galleria è dopo un viadotto (il San Michele) che verrà anch'esso dismesso e sicuramente demolito

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  2. Il punto di accesso si potrebbe fare con una strada che parte da Mormanno, il paese.

    RispondiElimina

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