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sabato 6 febbraio 2016

La questione dell'anticlericalismo mantovano




Cari amici ed amiche,

su questo blog ho scritto un articolo intitolato "La Bigolada di Castel d'Ario? Ebbe il contributo anche dei roncoferraresi".
Vorrei riproporvi questo passaggio:

"Per certi versi, la "Bigolada" rappresentava anche un po' quell'anticlericalismo, che in un certo senso fu (e tuttora, per certi versi, è ancora oggi) un aspetto peculiare della cultura mantovana.Pensiamo un po' alla dicotomia che c'è ancora oggi a Mantova tra il "Santo Patrono del popolo", ossia il poeta Publio Virgilio Marone, ed il "Santo Patrono della Chiesa", che è Sant'Anselmo di Lucca, il quale veniva visto come un personaggio troppo vicino ai signori, nella fattispecie i Canossa.
Per certi versi, io non sono così "mantovano", visto che io non sono anticlericale
.".

Ora, in questo articolo non ho certo attaccato o insultato nessuno.
Ho solo fatto una constatazione di un attributo storico-culturale di quella che è la realtà popolare mantovana.
In primo luogo, il termine "anticlericale" non significa "antireligioso", "ateo" o "areligioso".
A Mantova e in Provincia vi è una tradizione religiosa molto forte.
Pensiamo alla devozione verso la Madonna delle Grazie, il cui santuario si trova nel Comune di Curtatone, o verso il Preziosissimo Sangue di Cristo, che si trova nella Basilica di Sant'Andrea a Mantova.
Inoltre, la famiglia nobile dei Gonzaga espresse cardinali e santi, come San Luigi Gonzaga.
Cito anche beati mantovani, come la Beata Osanna Andreasi.
Quindi, più che di un rifiuto verso la religione, l'anticlericalismo mantovano, come quella nella contigua Emilia-Romagna, ove fino a non poco tempo fa si usava dare ai bambini nomi come Scioperino, Primomaggio, Controguerra e Lenino, fu (e tuttora è) un rifiuto verso l'istituzionalizzazione della religione.
Ancora, tanto nella Provincia di Mantova, quanto nella vicina Emilia-Romagna, ci sono preti che si dicono critici verso il potere il potere delle curie, anche se non mancano le eccezioni.
Ricordo il compianto cardinale Giacomo Biffi, che era stato arcivescovo di Bologna, il quale però era milanese, e monsignor Luigi Negri, il combattivo arcivescovo di Ferrara.
Così, noi vediamo nella Provincia di Mantova la dicotomia tra Virgilio e Sant'Anselmo in città, un busto di Giuseppe Garibaldi (l'anticlericale per antonomasia) sulla facciata della chiesa di Bigarello (nella foto, con la freccia che indica la struttura) o la Corte Grande, che fu di Giuseppe Nuvolari, la quale si trova a Roncoferraro e che non ha la cappella gentilizia, dato che i Nuvolari erano massoni ed anticlericali.
Io provengo da un'altra scuola, in cui tra religiosità popolare e religiosità istituzionalizzata il fossato è assai più stretto.
Sia chiaro, esprimo ciò senza disprezzo.
Cordiali saluti.




3 commenti:

  1. Non conosco la realtà in cui vivi ma so che quella come l'Emilia sono sempre state terre di anticlericali, sia prima col Fascismo che, e soprattutto, adesso con i comunisti duri e puri.
    Penso però, ma lo dico a sensazione personale, che nel proprio cuore, loro siano un po' come il Peppone di Don Camillo: in segreto alzando gli occhi al Cielo !

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  2. La Provincia di Mantova è contigua all'Emilia-Romagna...in tutti i sensi.

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  3. Ho anche specificato che l'anticlericalismo non coincide con l'ateismo.

    RispondiElimina

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Ringrazio un caro amico di questa foto.