La mia collaboratrice ed amica Stephanie Caracciolo Arriera Tamagno (con i suoi due articoli intitolati "Controversy: Tomorrow it would be an awesome day to be in Washington DC!!" e "Already over 800.000 bikers are on the road!") ha aperto questa giornata importante.
Ringrazio Stephanie anche della foto che ho messo qui sopra e che mostra Ground Zero, il vecchio World Trade Center, che si trova a New York e in cui sorgevano le Torri Gemelle.
L'11 settembre 2001 ci fu un episodio che cambiò il corso della storia umana.
Le Torri Gemelle ed il Pentagono (a Washington) furono colpiti da tre aerei dirottati dai terroristi, due alle Torri Gemelle ed uno al Pentagono.
Ci fu anche un quarto areo dirottato, che era destinato al Campidoglio o alla Casa Bianca ma che, grazie al coraggio dei passeggeri che sfidarono i dirottatori, andò a cadere in Pennsylvania.
Per la prima volta, gli Stati Uniti d'America, il Paese che restituì la libertà a tanta parte del mondo, fu colpito nel suo cuore.
Molti si azzardano di parlare di complotti secondo cui l'attentato sarebbe stato deciso dalle stesse autorità americane (e pare anche dal Mossad, il servizio segreto israeliano) per attaccare i Paesi islamici.
La realtà è diversa.
L'America fu attaccata da dei terroristi e quel clima di fiducia e di collaborazione, di apertura dei Paesi e di cooperazione, che si creò dopo la riunione del G8 che si tenne a Genova nel luglio 2001, andò perduto.
Ora, coloro che morirono nelle Torri Gemelle, nel Pentagono e in quell'aereo caduto in Pennsylvania devono essere ricordati come martiri, martiri della nostra libertà e dei nostri valori.
Termino, riportando questo pensiero che mi è stato inviato dall'altro mio grande collaboratore Angelo Fazio:
"E aggiungerei, onore a tutti i caduti per la nostra libertà! Di ogni paese, di ogni epoca, i caduti che hanno versato il loro sangue per il nostro futuro, compiendo il più alto sacrificio possibile! Vi sono uomini coraggiosi che ancora oggi rischiano la vita (e spesso la perdono) per difendere la nostra civiltà dai nemici della dignità umana che la calpestano con barbarie di ogni sorta e sostegno a ideologie assassine! Onore ai martiri della libertà che tornano a casa con una bara avvolta in una bandiera e massimo rispetto per le loro famiglie! Onore a loro! E massimo disprezzo per i fan delle bandiere arcobaleno (simboli di relativismo e malvagità) militanti ed esponenti della demagogia più profonda, che vogliono delegittimare e dileggiare i benemeriti martiri della nostra libertà!".
Questo pensiero era dedicato ai soldati americani caduti e non solo.
Io l'ho riportato per fare capire che coloro che combattono per i giusti valori non sono quelli che girano con le bandierine con i colori arcobaleno e con su scritto "Pace".
Chi combatte per la libertà è colui che con ogni mezzo, dalla parola alle armi, la difende.
Il martire della libertà è anche colui che muore libero.
God bless America!
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento