La Toscana dei Guelfi e dei Ghibellini e l'arte

Cari amici ed amiche.

Forse, mai come nella Toscana l'arte e la politica si incrociarono nella storia.
Nel Medio Evo, questa cosa fu presente.
Prendiamo ad esempio, Pisa e Siena.
Queste due città erano ghibelline, alleate dell'imperatore del Sacro Romano Impero.
Al contrario, città come Firenze e Lucca e erano guelfe, della fazione del Papa.
Tuttavia, queste due diciture si intrecciavano tra loro.
Così, Siena era ghibellina ma filo-romana, se pur non alleata al Papa.
La lupa (simbolo dell'antica Roma testimonia ciò) come testimonia ciò che il fatto che al centro della città non ci fosse stato collocato il duomo (simbolo del potere spirituale) ma la Piazza del Campo, con il suo Palazzo Comune e la Torre del Mangia, un tempio laico con il suo campanile laico.
Al contrario, Firenze gravita intorno al duomo di Santa Maria del Fiore.
Eppure, il rapporto tra Firenze ed il Papato non fu sempre roseo.
Infatti, vi erano i guelfi bianchi (pronti ad un dialogo con i ghibellini e l'imperatore) ed i guelfi neri, che furono intransigenti.
Nel 1301 salì al potere Fulcieri da Calboli ed i guelfi bianchi furono cacciati. Tra loro ci fu anche Dante Alighieri.
A Lucca, altra città guelfa, vi sono due chiese simbolo, il duomo di San Martino e la chiesa di San Michele in Foro.
La chiesa di San Michele fu costruita costruita nella zona del Palazzo Pretorio, cuore del Comune di Lucca.
Essa fu una sorta di chiesa "ghibellina" (contrapposta quasi al duomo) se pur ricostruita da Papa Alessandro.
La dimostrazione di ciò sta anche nel fatto che negli archetti della facciata figurino i busti di Giuseppe Garibaldi e re Vittorio Emanuele II.
Forse, per capire i toscani bisogna capire la loro arte.
Cordiali saluti.