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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 14 settembre 2013

Chiese, una risposta all'UAAR!



Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo scritto sul blog dell'Unione Atei Agnostici e Razionalisti Italiani che è intitolato "La Francia abbatterà le chiese "inutili"?".
Leggendo quell'articolo, io mi sento vandeano!
Anzi, vi invito a leggere l'articolo del sito francese "L' observatoire de la cristianophobie" che è intitolato "Gesté: c'est la fin de l'eglises et c'est le temps des explications".
In Francia si stanno abbattendo le chiese.
Io dico che se c'è qualcosa di inutile, quel qualcosa che è veramente inutile è un'associazione come l'UAAR, l'Unione Atei Agnostici a Razionalisti Italiani, che tra l'altro pare che pretenda l'8 per mille.
Se una persona si professa atea (ed è liberissima di farlo) significa che non crede in nessuna Chiesa.
Ora, sembra che l'UAAR sia la "Chiesa degli atei", con tanto di liturgie, come questa che è riassunta in un articolo del suo sito che è intitolato "Campagna "Viviamo bene senza D"" e che recita:

"A distanza di quattro anni dalla famosa (e censuratissima) campagna dei cosiddetti “ateobus” l’Uaar torna a proporre messaggi pubblicitari incentrati sui diritti dei non credenti. Lo fa partendo da Milano, ma con l’intento di estenderli presto ad altre città italiane.
Tre megaposter di sei per tre metri sono stati affissi oggi in piazza Belfanti, piazza Ospedale Maggiore e via dei Vespri siciliani. I milanesi che vi passano si imbattono in una grande immagine giallo-nera (i colori sociali Uaar) che ricorda loro che “dieci milioni di italiani vivono bene senza D”. E che “quando sono discriminati, c’è l’Uaar al loro fianco”.
Perché questa campagna? “Viviamo in una società in cui i non credenti sono ritenuti pochi, sono presentati negativamente e sono spesso oggetto di disparità di trattamento”, spiega Raffaele Carcano, segretario Uaar. “Con la nostra campagna vogliamo invece ribadire che in Italia vivono (generalmente bene) circa dieci milioni di non credenti, e che c’è chi si impegna per eliminare le discriminazioni nei loro confronti”.
Un messaggio d’impatto, perché non tutti sono disposti ad accettare che si rivendichi orgogliosamente la propria incredulità. Anzi, capita non raramente che non solo religiosi, ma anche politici, opinionisti, addirittura giudici sostengano che persino la semplice, pubblica manifestazione di non credenza in D può costituire un’offesa al sentimento religioso dei credenti. “Forse i credenti sono più permalosi di atei e agnostici”, conclude ironicamente Carcano: “ebbene, questa pubblicità costituisce per loro un’occasione per smentirlo”.
La campagna è stata ideata dalla creative agency Zowart.".

Qui nessuno vuole discriminare i non credenti o chi crede in altre religioni.
Una persona è libera di credere o meno.
Però, non si può accettare quell'ateismo militante con cui si cerca fare passare la sua ideologia come la più giusta e che propugna manifestazioni eccessive e provocatorie come le "giornate dello sbattezzo" e l'eliminazione dei simboli di quell'idea di mondo con cui nacque la nostra cultura di italiani, europei ed occidentali.
La nostra cultura si formò all'ombra delle croci dei campanili e nelle nostre chiese e cattedrali.
Questo non può essere tollerato.
Oggi, si abbattono le piccole chiese.
Domani abbatteremo le cattedrali?
Provate ad immaginare come sarebbero l'Inghilterra senza la Cattedrale di Canterbury o quella di Wells,  la Francia senza la Basilica di Notre Dame di Parigi o la Basilica mariana di Lourdes, la Spagna senza la cattedrale di Siviglia o la Basilica di Santiago di Compostela e l'Italia senza la Basilica di San Pietro in Vaticano, il Duomo di Milano, la Basilica di San Francesco di Assisi, il Santuario di San Gabriele dell'Addolorata in Abruzzo o la Cattedrale di Palermo.
Non ci sarebbe più tanta parte della
Oltretutto, ricordo che oggi noi cristiani siamo i più perseguitati.
Cordiali saluti. 






Gesté : c’est la fin de l’église et c’est le temps des explications - See more at: http://www.christianophobie.fr/breves/geste-cest-la-fin-de-leglise-et-cest-le-temps-des-explications#sthash.IlwbXM2M.dpuf
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Ringrazio un caro amico di questa foto.