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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 7 marzo 2012

LA DONNA, LA STORIA, IL CRISTIANESIMO ED I GIORNI NOSTRI






Cari amici ed amiche.




Oggi è l'8 marzo ed è la festa della donna.

Ora, è giusto e doveroso condannare ogni discriminazione e violenza contro le donne.

Tuttavia, va fatta una considerazione.

Molto spesso vengono fatte delle manifestazioni che hanno più un carattere politico che non quello della sensibilizzazione verso il problema della violenza contro le donne.

Molto spesso, coloro che fanno queste manifestazioni non tengono conto del fatto che le donne abbiano già un posto nella storia.

Vi cito alcuni esempi.

Parliamo dell'imperatrice Teodora (497-548).

Se non fosse stato per lei, suo marito, l'imperatore Giustiniano I, avrebbe lasciato il trono dell'Impero Romano d'Oriente, dopo la rivolta di "Nika" nel 532.

Un altro esempio è Matilde di Canossa (1046-1115).

Ella combatté in difesa del Papa e contro l'imperatore Enrico IV, contribuendo alla caduta di quest'ultimo.

Un altro ancora è Santa Giovanna d'Arco (1347-1380).

Ella salvò la Francia, impedendo all'Inghilterra di conquistarla.

Un altro esempio ancora è la regina d'Inghilterra Enrichetta Maria di Borbone (1609-1669), la moglie di San Carlo I Stuart.

Ella cercò di perorare la causa del marito durante la Guerra Civile inglese (1642-1660).

Un altro esempio ancora è Bernadette Soubirous (nella foto in alto, 1844-1879).

Ella portò un messaggio di conversione.

Un altro esempio ancora è Mafalda di Savoia (1902-1944).

Ella morì nel campo di concentramento nazista di Buchenwald, aiutando molte persone.

Quindi, la donna ha già un posto nella storia.

Non servono manifestazioni per pretendere di avere visibilità nella storia.

Le donne ce l'hanno già.

La donna, però, è prima di tutto madre.

Oggi, tante donne che oggi dicono che l'aborto sia un diritto atto a difendere la propria femminilità dicono una grande sciocchezza.

Le grandi donne della Bibbia, come Eva, Sara, Ruth e Maria (la madre di Cristo), furono grandi personaggi (poiché influenzarono la storia) e furono madri.

Tra l'altro, faccio notare un'altra cosa.

I simbolo della Festa della Donna è la mimosa.

Ora, questo fiore fa parte della famiglia delle acacie.

L'acacia è il simbolo della massoneria.

La Festa della Donna, così com'è stata impostata, non è una festa cristiana.

Quindi, mi viene da ridere quando c'è chi cerca di trovare un nesso cristiano in questa festa che di di cristiano non ha nulla e che, anzi, spesso ha toni anticlericali.

Comunque, senza la donna il mondo è destinato a cadere.

Termino con una poesia Umberto Saba che parla della donna:




"A MIA MOGLIE




Tu sei come una giovane
una bianca pollastra.
Le si arruffano al vento
le piume, il collo china
per bere, e in terra raspa;
ma, nell'andare, ha il lento
tuo passo di regina,
ed incede sull'erba
pettoruta e superba.
È migliore del maschio.
È come sono tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio,
Così, se l'occhio, se il giudizio mio
non m'inganna, fra queste hai le tue uguali,
e in nessun'altra donna.
Quando la sera assonna
le gallinelle,
mettono voci che ricordan quelle,
dolcissime, onde a volte dei tuoi mali
ti quereli, e non sai
che la tua voce ha la soave e triste
musica dei pollai.





Tu sei come una gravida
giovenca;
libera ancora e senza
gravezza, anzi festosa;
che, se la lisci, il collo
volge, ove tinge un rosa
tenero la tua carne.
se l'incontri e muggire
l'odi, tanto è quel suono
lamentoso, che l'erba
strappi, per farle un dono.
È così che il mio dono
t'offro quando sei triste.





Tu sei come una lunga
cagna, che sempre tanta
dolcezza ha negli occhi,
e ferocia nel cuore.
Ai tuoi piedi una santa
sembra, che d'un fervore
indomabile arda,
e così ti riguarda
come il suo Dio e Signore.
Quando in casa o per via
segue, a chi solo tenti
avvicinarsi, i denti
candidissimi scopre.
Ed il suo amore soffre
di gelosia.




Tu sei come la pavida
coniglia. Entro l'angusta
gabbia ritta al vederti
s'alza,
e verso te gli orecchi
alti protende e fermi;
che la crusca e i radicchi
tu le porti, di cui
priva in sé si rannicchia,
cerca gli angoli bui.
Chi potrebbe quel cibo
ritoglierle? chi il pelo
che si strappa di dosso,
per aggiungerlo al nido
dove poi partorire?
Chi mai farti soffrire?




Tu sei come la rondine
che torna in primavera.
Ma in autunno riparte;
e tu non hai quest'arte.
Tu questo hai della rondine:
le movenze leggere:
questo che a me, che mi sentiva ed era
vecchio, annunciavi un'altra primavera.




Tu sei come la provvida
formica. Di lei, quando
escono alla campagna,
parla al bimbo la nonna
che l'accompagna.
E così nella pecchia
ti ritrovo, ed in tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio;
e in nessun'altra donna. "




e con una composta da me.



"INNO ALLA DONNA NEL TEMPO




Si in commendare homo pure…
in Historia stando e in scripta…
come vero romano recitò nomen
mulier sua domina fu e mater;




e che Redemptor generò Maria…
come a Oloferne contra Giuditta…
e d’Orleans la Pulzella libera…
sua la terra fece come d’angli …
Elisabetta reina Tudor e…
di Cascia Rita si rimembrino;




e che su Nika Giustiniano…
Megale Basileus e proprio sposo…
in animo Teodora mise…
nullo si ha a ponere in oblio…
ché il tempo cantò anche la donna.




ANTONIO GABRIELE FUCILONE
RONCOFERRARO (MN)".




Cordiali saluti.










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