Cari amici ed amiche.
Nel Partito Democratico è bufera!
Proprio così, finalmente sono esplose le contraddizioni al suo interno.
Ora che non c'è più l'"arcinemico", il presidente Berlusconi, il Partito Democratico si è rotto.
La questione della riforma del mercato che il governo Monti sta approntando del lavoro ha creato una frattura tra chi nel partito vuole un vero cambiamento che modernizzi i meccanismi di accesso al lavoro, come il senatore Pietro Ichino, e chi vuole mantenere lo status quo, schierandosi, con la CGIL, come l'onorevole Stefano Fassina.
Questo dimostra che il centrosinistra non è fondato su un progetto politico autentico ma sull'odio verso lo schieramento opposto e in particolare verso il presidente Berlusconi.
Ora che il presidente non c'è più, tutte le contraddizioni al suo interno sono emerse.
Tanta parte dei componenti del partito, come del suo elettorato (che ha minacciato di non votarlo, qualora accettasse la riforma), è rimasta fedele all'ideologia comunista, un'ideologia che è oggi è ancora legata all'articolo 18 così com'è ora e che ragiona con il "principio del ricco contro il povero e dell'operaio contro l'imprenditore".
Questa parte del PD è contrapposizione con quella più moderna e moderata, quella parte che ragiona come tutte le sinistre moderne ed occidentali.
Potremmo vederne delle belle.
Cordiali saluti.
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