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martedì 13 marzo 2012

ANTISEMITISMO. BREVE VADEMECUM PER I GIORNALISTI ANTISEMITI



Cari amici ed amiche.

Sul sito "Free Italian Press" c'è questo articolo, intitolato "Antisemitismo: breve vademecum per i giornalisti antisemiti" ( http://www.freeitalianpress.org/2012/03/12/antisemitismo-breve-vademecum-per-i-giornalisti-antisemiti/) che recita:

"Francamente ci siamo stancati di vedere tanta disinformazione su Israele e sul conflitto tra israeliani e arabi che occupano i territori ebraici (qualcuno li chiama palestinesi). E siccome non sappiamo bene se questi giornalisti antisemiti sono in malafede o sono semplicemente ignoranti, sperando nella seconda ipotesi li vorremmo aiutare con un breve vademecum al fine di correggere i loro errori di ignoranza. Solo nove punti che però riteniamo essere indispensabili per fornire una corretta informazione a chi legge.
1) La capitale di Israele è Gerusalemme, non Tel Aviv
2) Israele è una democrazia compiuta, non un regime (per quello rivolgersi a paesi arabi, Iran, Turchia ecc. ecc.)
3) Gaza non è un territorio occupato. Israele ha lasciato Gaza definitivamente nel 2004 alla Autorità Nazionale Palestinese. Di seguito il territorio è stato occupato con la forza da Hamas e ogni struttura lasciata da Israele (tra cui delle modernissime serre) distrutta.
4) Hamas non è un partito politico o un gruppo di resistenza, Hamas è un gruppo universalmente riconosciuto come terrorista.
5) La Palestina non esiste così come non esiste il popolo palestinese. Si può parlare di territori ebraici concessi e occupati dagli arabi.
6) L’assedio di Gaza è una invenzione (una delle tante) degli arabi che occupano i territori ebraici (leggi palestinesi). Ogni giorno da Israele entrano decine di camion con ogni tipo di materiale, compreso la benzina per poter far funzionare le centrali elettriche. Israele è l’unico Stato al mondo a inviare aiuti ai suoi nemici.
7) I Raid difensivi di Israele contro le basi terroristiche nella Striscia di Gaza sono una normale reazione di legittima difesa al continuo lancio di missili. Se ci sono morti tra i civili è solo perché i terroristi islamici sono così vigliacchi da nascondere le batterie di lancio e i depositi di armi tra le case civili facendosi scudo dei civili stessi.
8) Non esiste il concetto di “risposta spropositata”. Una risposta militare ad uno o più attacchi terroristici è sempre una risposta militare data con i mezzi di cui uno dispone. Esiste invece il concetto di “difesa inqualificabile o vile” che significa non portare una divisa per confondersi tra i civili e farsi scudo dei civili stessi, la stessa adottata dai terroristi arabi.
9) Gli arabi che compiono attentati contro Israele non sono “resistenti” ma sono “terroristi” perché cercano di colpire deliberatamente la popolazione civile. Un resistente queste cose non le fa.
© 2012, Free Italian Press. All rights reserved. Gli articoli sono liberamente riproducibili a condizione che venga citata la fonte attraverso un link all’articolo.".

Io penso che Israele abbia il sacrosanto diritto di difendersi.
Pensate, intorno a questo Paese, ci sono Stati le cui società sono ostili.
Uno di questi l'Iran, vorrebbe (addirittura) cancellarlo dalla faccia della Terra.
Quindi, Israele ha il tutto il diritto di reagire e di difendersi.
Oltretutto, quelli che lo attaccano non hanno nemmeno il senso della vita, visto che si fanno saltare in aria, uccidendo sé stessi e chi sta a loro intorno.
Una persona che non ha rispetto per la propria vita non può averlo per quella degli altri.
Inoltre, è grazie ad Israele se anche noi cristiani possiamo pregare nei luoghi santi di Gerusalemme in sicurezza.
Quindi, pensate un po', questi "cattivi Israeliani" rischiano la propria vita per difendere anche i nostri luoghi santi, come la Basilica del Santo sepolcro a Gerusalemme.
Ricordo che, per esempio, è grazie agli Israeliani se oggi noi cristiani possiamo pregare nel Cenacolo di Gerusalemme.
Forse, qualche mio correligionario un po' esaltato da certe idee politiche dovrebbe un attimino riflettere, invece di andare in giro con la kefiah ed inneggiare alla "Resistenza palestinese".
Lo dovrebbe fare almeno per gratitudine.
Inoltre, ricordo che non esiste un popolo palestinese.
Esiste un popolo arabo (a cui, per carità di Dio, nessuno deve negare la propria dignità) ed uno Stato "palestinese" c'è già ed è la Giordania.
Quindi, smettiamola con certa retorica.
Cordiali saluti.

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