Vaccino, una politica bislacca

In merito alla campagna vaccinale, si possono dire molte cose.

Per esempio, siamo arrivati a superare l'80% dei vaccinati.
Però, noi continuiamo con una politica restrittiva mentre altri Paesi aprono e tolgono le restrizioni, nonostante abbiano meno vaccinati di noi.

O siamo bravi noi italiani e sono coglioni gli altri o siamo coglioni noi italiani e sono bravi gli altri.

Delle due opzioni, una è quella corretta.

Chiedo scusa per la parolaccia.

Non è mia intenzione offendere nessuno ma faccio una constatazione di un dato di fatto.

Oltre a ciò, vi è la questione del Green Pass.

Non avrebbe avuto più senso rendere obbligatorio il vaccino, senza mettere il Green Pass?

Invece, con il Green Pass, si rende di fatto obbligatorio un vaccino che per la legge è formalmente facoltativo.

De iure questo vaccino è facoltativo ma de facto è obbligatorio.

Capite che c'è qualcosa di veramente contorto in tutta questa vicenda?

Una persona è libera di non vaccinarsi ma se non vaccina non può ottenere il Green Pass e senza Green Pass non si può manco andare a lavorare.

Ricordo che il primo articolo della Costituzione parla di lavoro e non di salute. 

Questo è il dato di fatto.

Avrebbe avuto più senso rendere obbligatorio il vaccino e non mettere il Green Pass.

Invece, ciò non è stato fatto ed oggi l'Italia è un Paese nel quale la gente si odia e ci si guarda in cagnesco.

Chi non si è vaccinato è diventato un "untore" e viene attaccato.

Ora, la cosa che sfugge è il fatto che non essere non vaccinati non significhi essere automaticamente malati.

Chi si è vaccinato viene attaccato dai No Vax.

Chi ha detto che questa Italia sia uscita migliore di prima dalla pandemia è stato clamorosamente smentito dai fatti.