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giovedì 7 ottobre 2021

Donnarumma fischiato, due parole


Ieri, l'Italia ha perso la partita di semifinale di Nations Cup contro la Spagna per 1 a 2.

La partita si è disputata allo Stadio "Giuseppe Meazza" di Milano, il quale è anche lo stadio del Milan, l'ex-squadra del portiere azzurro Gianluigi Donnarumma, il quale è stato fischiato dai tifosi.
Ora, esprimo un mio parere.
Donnarumma ha lasciato il Milan perché non ha accettato l'offerta di rinnovo del contratto della società rossonera.
Sul piano economico, non c'è nulla da dire.
Quando c'è un contratto e c'è l'insoddisfazione di uno dei due contraenti, quest'ultimo è libero di rivolgersi ad altri lidi.
Così ha fatto Donnarumma, il quale si è svincolato ed è andato al Paris Saint Germain.
Dal punto di vista economico e legale, Donnarumma ha fatto benissimo.
Non ha mica commesso un reato ed è andato a guadagnare soldi a palate. 
Tuttavia, vi è anche un punto di vista etico e morale.
Gianluigi Donnarumma è stato sempre trattato bene dalla società rossonera, la quale ha ingaggiato anche suo fratello Antonio.
I tifosi rossoneri lo hanno trattato come un beniamino. 
Egli è stato trattato come una persona di famiglia. 
Lui ha baciato la maglia del Milan.
Ad un certo punto, però, qualcosa si è rotto.
Le voci di mercato di un suo presunto passaggio alla Juventus ed il suo perdere tempo riguardo ad un rinnovo del contratto (dovuto anche all'atteggiamento del suo procuratore, il noto Mino Raiola) ha rovinato il rapporto tra lui ed i tifosi.
Il resto è storia attuale.
Il portiere napoletano è andato al Paris Saint Germain ed il Milan l'ha rimpiazzato con il francese Mike Maignan, un ottimo estremo difensore.
C'è modo e modo di andare via.
Donnarumma se n'è andato nel peggiore dei modi, dimostrando scarsa riconoscenza nei confronti del club che lo ha fatto diventare grande e dei tifosi che lo hanno trattato sempre bene.
Dunque, non si capisce questa acrimonia mostrata nei confronti tifosi milanisti che ieri hanno fischiato Donnarumma.
Certo, fischiare un giocatore non è mai bello ma bisogna capire la situazione. 
Il fatto che Donnarumma sia stato fischiato non è stato bello ma era un fatto più che prevedibile.
Inoltre, chi dice che i tifosi milanisti non siano stati abbastanza patriottici fa sorridere.
L'amor di patria è ben altra cosa rispetto a ciò che accade dentro uno stadio.
Per esempio, l'amor di patria si mostra andando a votare e facendo altre cose.
Non si può baciare la maglia della squadra nella quale si gioca e poi lasciare quest'ultima come ha fatto Donnarumma.
Io mi ricordo di Kakà.
Nel 2009, Kakà rifiutò un contratto stratosferico (per le cifre proposte) con il Manchester City, durante il mercato di gennaio.
Poi, alla fine del campionato, egli fu ceduto al Real Madrid, perché il Milan doveva rimpinguare le casse.
Però, se non ci fosse questa esigenza, probabilmente, Kakà sarebbe rimasto al Milan.
Il calcio è anche passione e non solo business.





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Ringrazio un caro amico di questa foto.