Il quotidiano americano di ispirazione liberal (di sinistra) "The Washington Post" non ha dubbi: l'Italia è un laboratorio politico.
Riporto uno stralcio (tradotto in italiano) dell'articolo intitolato "Italy begins enforcing one of the world’s strictest workplace vaccine mandates, risking blowback";
"Venerdì l'Italia si è spinta in un nuovo territorio per una democrazia occidentale, imponendo una rigorosa regola di vaccinazione sul posto di lavoro che stava drasticamente rimodellando la società anche quando è iniziato il turno mattutino. Ovunque, dagli uffici alle fabbriche, i lavoratori hanno dovuto affrontare un nuovo requisito per entrare e guadagnare uno stipendio: dovevano prima visualizzare il codice QR di un pass sanitario rilasciato dal governo".
Ora, l'Italia è l'unica democrazia occidentale nella quale si è messo in atto un provvedimento con il quale la libertà di una persona può essere decisa dall'avere o meno un pass.
Com'è stato riportato ieri da Maurizio Belpietro, nella trasmissione televisiva "Diritto e Rovescio", nell'Italia si sta sperimentando una nuova politica, una politica che punta a vedere fino a che punto un cittadino è disposto a rinunciare a pezzi della sua libertà individuale, in nome della salute pubblica.
Effettivamente, appare evidente che il Green Pass altro non sia che uno strumento politico.
Se fosse veramente uno strumento sanitario, non ci sarebbero certe scempiaggini.
Per esempio, una persona non vaccinata e non munita di Green Pass può entrare in un bar e bere il caffè al bancone ma non può fare altrettanto al tavolo oppure non può salire a bordo di un treno a lunga percorrenza mentre può salire su un pullman urbano.
Si stanno riducendo le libertà individuali in favore di un pensiero unico.
Questo è il dato di fatto.
Per fare ciò, servono anche i fantocci, come il famoso Giuliano Castellino, colui che ha assaltato la CGIL.
Le fonti della Questura di Roma parlano di una trattativa che c'è stata l'esponente di Forza Nuova ed i poliziotti per andare alla CGIL.
Basti ricordare la puntata andata in onda martedì 19 della trasmissione televisiva "Fuori dal Coro".
Dunque, questo è il meccanismo: Castellino e soci sono diventati i fantocci con i quali fomentare la paura di un fascismo di ritorno, così da associare a loro chi dissente dal pensiero unico.
In poche parole, chi dissente riguardo al Green Pass diventa un "No Vax" o (peggio) un "fascista".
Il meccanismo è molto semplice.
L'italiano medie tende a non informarsi in maniera sufficiente e (come si dice a Roma) ci casca con tutte le scarpe.
Noi stiamo diventando ciò che in gergo tecnico è chiamata "democratura".
Se il Governo avesse voluto, avrebbe potuto rendere veramente obbligatorio il vaccino.
Avrebbe potuto rendere obbligatorio anche senza imporre il Green Pass.
Perché non l'ha fatto?
Invece, ha preferito imporre il Green Pass, senza rendere obbligatorio il vaccino.
Oltre a ciò, se il vaccino è così efficace e sicuro, perché c'è tutta questa paura dei non vaccinati?
I vaccinati sono più dell'80%.
Probabilmente, si arriverà anche al 90%.
Eppure, vi è tutta questa paura dei non vaccinati.
Il mainstream cita il Regno Unito come esempio negativo, per il fatto che abbia tolto le restrizioni e che si stia vedendo un incremento di contagi.
Ora, io faccio un altro esempio.
Il Belgio è in cima alle classifiche per numero di vaccinati.
Eppure, i contagi non scendono. Anzi, salgono.
Si parla anche di terze e quarte dosi di vaccino.
Dunque, qualcosa che non va c'è.
Appare chiaro che la questione non sia più sanitaria ma politica.
Lo scontro vero non è tra vaccinati e non vaccinati ma tra statalisti e liberali.
Io sto con i secondi.
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