Su "La Verità", vi è un articolo di Martino Cervo intitolato "Renato Brunetta si iscrive al partito del voto inutile".Per il ministro della Pubblica Amministrazione ed esponente di Forza Italia Renato Brunetta, si deve formare un'alleanza strategica tra popolari e socialisti per il governo, così da escludere la destra "sovranista".
A questo punto, due cose debbono essere dette.
La prima riguarda il rapporto con l'elettorato.
La sparata di Brunetta dimostra che certa politica non tiene conto dell'elettorato e che potrebbe anche non votare.
A Brunetta e soci non interesserebbe nulla il fatto che l'elettore voti o meno, alla faccia della democrazia liberale.
La seconda, a questo punto, è la richiesta di chiarimento da parte di Forza Italia.
Forza Italia ha il dovere di dire agli elettori (specie a coloro che votano quel partito) quali sono le sue intenzioni.
Vuole rompere con la Lega e con Fratelli d'Italia per fare un "Grande Centro" con Italia Viva, Azione e magari anche con il Partito Democratico o vuole continuare l'alleanza con i due partiti prima citati?
Le uscite di esponenti forzisti, come Licia Ronzulli e Renato Brunetta, fanno pensare che certe voci di spinte centriste all'interno del partito.
Penso che l'elettore che vota abbia tutto il diritto di sapere.
Vedete, io penso che (oltre alle altre cose) siano state certe ambiguità a provocare l'astensionismo in queste elezioni amministrative.
Qualcuno mi potrebbe dire: "In Calabria ha vinto un candidato di Forza Italia".
Questo è vero ma vanno fatte alcune considerazioni.
La prima è il fatto che quelle elezioni siano state un po' come una partita di calcio tra il Milan con tutti i titolari ed una squadra di dilettanti.
Con tutto il rispetto, Amalia Bruni, la candidata del del centrosinistra con il Movimento 5 Stelle, non era certo una candidata forte.
La candidata Bruni è stata messa lì perché il centrosinistra non aveva altre opzioni.
L'alternativa sarebbe stata la non partecipazione alle elezioni regionali.
La seconda è il fatto che il candidato forzista Roberto Occhiuto abbia vinto anche grazie all'apporto della Lega e di Fratelli d'Italia, i due partiti "sovranisti".
Se Occhiuto avesse perso con un centrodestra unito e contro un centrosinistra che ha rischiato di non poter presentarsi alle elezioni sarebbe stato più clamoroso dei disastri elettorali di Torino, Milano, Bologna, Roma e Napoli messi insieme.
Almeno in quelle elezioni comunali vi erano dei candidati di sinistra abbastanza forti da poter vincere e nessuno dei Comuni citati era amministrato dal centrodestra.
A Trieste, ove il centrodestra si è confermato a fatica, il primo partito della coalizione dell'attuale sindaco Roberto Dipiazza è Fratelli d'Italia.
Quando i partiti vanno per la loro strada, senza ascoltare più gli elettori, è sempre una sconfitta per la democrazia.
Anzi, è la morte della democrazia.
Noi siamo governati da un crocchio che sta lì per il potere.
I partiti che lo compongono sanno di essere perdenti.
Anche il Partito Democratico, che tanto festeggia per la vittoria alle elezioni amministrative, farebbe bene a riflettere.
Per esempio, il sindaco di Milano Giuseppe Sala è stato eletto da una minoranza.
Infatti, è andato a votare solo il 47,7% degli elettori.
Tenendo conto degli astenuti e di chi ha votato gli altri candidati, Sala è stato eletto da una minoranza.
Oltretutto, gira la voce secondo la quale sarebbe pronta per il premier Mario Draghi una "maggioranza in stile Ursula", la maggioranza attuale senza la Lega.
Se accadesse, la cosa non mi sorprenderebbe.
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