Ora, è certo che qualcuno debba prendersi delle responsabilità riguardo a quello che è accaduto.
Certamente, il problema del viadotto era noto e si doveva fare qualcosa.
Tra l'altro, oggi si attacca tanto il Gruppo "Autostrade per l'Italia", le cui responsabilità debbono essere accertate, ma io mi sento di dire che le cose debbano essere viste fino in fondo.
Penso (ad esempio) a coloro che si sono opposti alla realizzazione della "Gronda", il nuovo tratto autostradale che avrebbe funto da variante di quello che è crollato.
Forse, se si fosse fatta questa nuova opera si sarebbe potuta manutenere meglio quella vecchia.
Infatti, fare delle grosse manutenzioni comporta anche delle chiusure di tratti autostradali.
Se ci fosse stata la "Gronda", il ponte "Morandi" sarebbe stato chiuso e manutenuto nel modo corretto.
Genova è punto nevralgico e se si fosse chiuso troppo a lungo il ponte ci sarebbero state ripercussioni pesanti sui trasporti.
Certamente, se il Gruppo "Autostrade per l'Italia" ha sbagliato ne dovrebbe pagare le conseguenze.
Termino, dicendo che ho pregato per le vittime e che in chiesa ho acceso un cero alla Madonna per loro e per me, che vent'anni fa rischiai grosso durante una gita in cui restai bloccato nel tunnel "Casale di Pari" della Strada Statale Grosseto-Siena.
In quell'occasione, un camion carico di bombole di gas si rovesciò dentro il tunnel, che era a canna unica.
Oggi, per fortuna, è stata costruita la seconda canna.
Come si suol dire, è meglio tardi che mai.
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