Sui temi delle grandi opere, della decrescita e della giustizia, la distanza tra Lega e Movimento 5 Stelle è molto ampia.
Questo è uno stralcio dell'articolo:
"Matteo Salvini ha rilasciato ieri una lunghissima intervista al Foglio, quotidiano che non gli ha risparmiato critiche pesanti: e già per questo, già per l'aver accettato l'incontro, il ministro dell'Interno ha dimostrato di essere tutt'altro che il feroce liberticida dipinto dai professionisti degli appelli.
Da tutto il colloquio con Annalisa Chirico emerge un uomo intelligente, per nulla fanatico, e sicuramente capace. Non lo abbiamo mai dubitato. Salvini non è «il mostro».
È però un politico che sta attraversando una fase piuttosto confusa; o forse è meglio dire contraddittoria. Una delle domande preliminari del Foglio riguarda infatti la possibile rottura con Forza Italia, «il de profundis del centrodestra». Dopo averci pensato su un po' - ci racconta l'intervistatrice - Salvini risponde così: «Berlusconi? Io porto rispetto nei confronti di un uomo che ha fatto tantissimo in Italia... Da mesi però mi risulta incomprensibile l'atteggiamento di Forza Italia, non solo sulla Rai ma su innumerevoli fronti». E quali sarebbero, questi «innumerevoli?». Risponde Salvini: «Alla fine dell'ultima legislatura non è passata una legge che mirava a eliminare il rito abbreviato per reati particolarmente violenti. Tutti d'accordo tranne Fi. Così pure sui vitalizi, sui provvedimenti in materia di lavoro... Una parte di Fi è in sintonia più con il Pd che con il centrodestra». Allora, premesso che non è chiaro quali siano «i provvedimenti in materia di lavoro» varati dal governo e in sintonia con il centrodestra, vien da dire stop, non c'è altro, gli «innumerevoli» sono tutti qua.
Poi uno va avanti a leggere l'intervista e si chiede se non ci sia qualcosa che non quadra. Annalisa Chirico parla infatti a Salvini delle rinunce alla Tav, al gasdotto Tap, all'Ilva, all'Alta velocità Brescia-Padova, al terzo valico, e chiede: «Ministro, sulle infrastrutture la Lega si è convertita alla decrescita grillina?». Risposta: «No, c'è bisogno di muoversi, lavorare, avere un costo energetico più basso... Se vuole il mio parere, le dico che tutte le opere da lei citate servono. Io credo che l'acciaio, la Pedemontana, il terzo valico, il Tap vadano realizzati... Fosse per me, andrei avanti». Quindi non vede nel futuro dell'Italia una decrescita felice? «Se uno decresce tanto felice non è»".
Anche Salvini ammette che ci sono delle difficoltà a governare con il Movimento 5 Stelle.
Tuttavia, l'accordo è stato forzato.
Quello tra Movimento 5 Stelle e Lega non è certo un "matrimonio d'amore".
Non c'era una maggioranza ed il Movimento 5 Stelle aveva posto il veto a Forza Italia, Forza Italia non aveva una buona opinione del Movimento 5 Stelle (e ne aveva ben donde) e la Lega aveva posto il veto al Partito Democratico.Con un sistema elettorale proporzionale tutti possono dire di essere vincitori e tutti possono parlare con tutti.
In un modo o nell'altro, un governo si doveva pur fare.
L'alternativa sarebbe stata il ritorno alle urne.
Riguardo a Forza Italia, se decidesse di fare un'opposizione dura e a tutto campo al governo, seguendo di fatto il Partito Democratico, sarebbe la fine del partito.
Alle prossime elezioni, rischierebbe di fare la fine dell'Unione di Centro, con tutto il rispetto per quest'ultima.
Forza Italia dovrebbe fare un'opposizione intelligente, dando il suo appoggio ai punti proposti dalla Lega, che già erano dentro il programma del centrodestra (penso, ad esempio, alle grandi opere e alle politiche sull'immigrazione) e facendo un'opposizione dura ad altri provvedimenti assai più vicini alle idee del Movimento 5 Stelle, come il tanto discusso "Decreto Dignità".
Questo rafforzerebbe il centrodestra.
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