Allarme razzismo? Parliamone!

Guardate questo video di Luca Donadel.
Io non sono un fan dell'attuale Governo.
Per esempio, non condivido le sue politiche economiche, che rischiano di essere punitive per le aziende.
Al contrario, condivido pienamente le politiche inerenti agli italiani all'estero e all'immigrazione.
Proprio riguardo all'immigrazione vi è una questione.
Si parla tanto di "allarme razzismo".
Ora, prendo esempio il caso di Daisy Osakue.
Ancora oggi, il caso di Daisy Osakue, l'atleta di colore che è stata colpita ad un occhio da un uovo, è paradigmatico.
Un gruppo di giovanotti torinesi ha lanciato delle uova contro delle persone, colpendo ad un occhio Daisy.
Ora, oltre all'atleta, sono state colpite anche altre persone, non di colore.
Eppure, ha fatto notizia solo Daisy perché la sinistra e tutta la pletora di "intellettuali" (o presunti tali) hanno puntato la loro attenzione solo su di lei e hanno gridato al razzismo.
Non si è minimamente parlato delle altre persone colpite.
Poi, quando la "gang dell'uovo" è stata presa, si è scoperto che il razzismo non c'entrava nulla e che si è trattato solo di una sgradevole bravata di un gruppo di ragazzotti che non avevano nulla di costruttivo da fare.
Tra l'altro, si è scoperto che uno dei membri della "gang dell'uovo" è figlio di un consigliere di comunale iscritto al Partito Democratico.
Dunque, la figuraccia della sinistra è doppia.

Tra l'altro, nelle scorse settimane, altre donne ed anziani sono state vittime di lanci di uova.

Proprio per questo, gli inquirenti hanno escluso il movente razziale.

Purtroppo, la ridda di voci che parlavano di "razzismo" si è messa in moto.

Basti pensare alla fake news di Matteo Renzi, che su Twitter ha scritto che Daisy Osakue "è stata selvaggiamente picchiata da schifosi razzisti".

In poche parole,  sta usando il tema del razzismo in modo strumentale per fare della polemica ed attaccare questo governo che, ripeto, non ha le mie simpatie ma che su alcune cose ha ragione. 

Quella dell'allarme razzismo diffuso è solo una bufala per fare della polemica, che rischia di annullare la lotta al razzismo, quello vero.