questo commentatore anonimo deve essere davvero ossessionato da me.
Mi ha riempito la casella dei commenti in moderazione.
Io ho pubblicato solo quelli all'articolo intitolato "Diamo una bella lezione di storia a chi vive nell'ignoranza!" e qui li ripropongo:
"Anonimo 15 marzo 2017 13:54
Il suo atteggiamento antiliberale traspare già nel come considera i sostenitori dell'eutanasia: essi non hanno una idea personale, ma un'idea errata frutto della loro ignoranza (devono 'informarsi').
Ebbene le do un'informazione: chi sostiene l'eutanasia ha una propria idea, dato che la basa sulla valorizzazione della propria libertà, ciò che ha ben poco a che fare col nazismo e dunque con un deficit informativo. Infatti nel nazismo l'eutanasia era imposta, quella che sostengono i suoi attuali fautori si basa invece su una scelta personale. Dunque se quella nazista era conseguenza di un'impostazione autoritaria Stato/cittadino (col primo che impone al secondo), quella attuale è frutto di un rapporto liberale cittadino/Stato (col primo che impedisce al secondo di intromettersi nella sua sfera di autonomia). Dunque, non solo l'eutanasia nazista e quella attuale hanno ben poco in comune (se non l'etichetta nominativa), ma a ben vedere ci sono più assonanze tra la sua posizione e quella nazista, dato che entrambe presuppongono un'intrusione dello Stato nella sfera del cittadino. PosizionI, insomma, entrambe antiliberali.
Ora, io non le do del nazista, ma eviti anche lei di tacciare gli attuali sostenitori dell'eutanasia di ricercare pratiche naziste, poiché ciò pone un'alternativa: o sono scientemente nazisti oppure, in quanto ignoranti, non sanno di esserlo, derivando ciò da un loro deficit informativo. E ciò non è bello.
Si riporti la tematica nella normale dialettica democratica, nel normale scambio di idee tra due gruppi di cittadini appartenenti alla stessa comunità nazionale, anziché organizzare una guerra ideologica tra guelfi e ghibellini piena di offese e di accuse.
Vede, io non condivido la sua idea (assolutamente!), ma la rispetto. È nelle sue parole, invece, che non scorgo un rispetto delle altrui idee.
Si rilegga ogni tanto e ogni tanto provi a mettersi nei panni degli altri: di quelli che sostengono l'eutanasia e anche di quelli che, innocenti, hanno subito senza alcuna colpa la violenta vendetta della polizia nella scuola Diaz (hanno subito addirittura delle torture, come nel cile di pinochet! Degli innocenti, perfino dei giornalisti: ma scherziamo!?). Le regole (democratiche, etiche e giuridiche in genere) caro signor fucilone, vanno rispettate da tutti e non soltanto dagli 'altri'. Questo è proprio il paese ove tutti pretendono il rispetto delle regole, purché a rispettarle siano sempre e soltanto gli 'altri'.
Io ignorante o male informato solo perché ho un'idea diversa dalla sua? Ma mi faccia il piacere, direbbe il buon totò! E 'si contenga!', direbbe un altro molto meno buono.
Ps non mi venga a dire che in Belgio si pratica l'eutanasia sui bambini: io sono contrario e la tematica è vasta e sfaccettata e pone mille alternative e soluzioni: è insuscettibile dunque di semplificazione: chi lo fa erra già nel presupposto).
Anonimo15 marzo 2017 13:57
Dimenticavo: accusare persone di aver commesso un grave reato ('incastrare un indagato') senza fornire a supporto uno straccio di prova, cos'è? Come la vogliamo definire, un liberale o un garantista? Lei al posto del cervello ha palesemente un frullato. Ed ha talmente un frullato che non si avvede nemmeno del fatto che ha scritto una palese diffamazione. Si rilegga o meglio, prima di scrivere, conti fino a 10000".
Come si dice a Roma, questo è de coccio.
Avevo scritto chiaramente che nell'idea intrinseca dell'eutanasia vi è una concezione secondo cui il malato viene visto solo un peso per la nostra società e che questa concezione fu tipica del nazismo.
Il "Mein Kampf" di Adolf Hitler ne parla.
Non ho scritto che chi sostiene l'eutanasia è un nazista.
Poi, il commentatore anonimo, che tanto deve essere ossessionato da me, ha parlato di una presunta diffamazione da parte mia in merito al caso di Mario Cattaneo, il ristoratore lodigiano che ha ucciso un ladro che è entrato nel suo ristorante.
Secondo lui, io avrei voluto diffamare i magistrati che indagano nella vicenda, usando il termine "incastrare" in un titolo dell'articolo che ne parla.
Ora, a me spiace di avere dato l'impressione di diffamare ma io non avevo nessuno intenzione diffamatoria.
Ho usato il termine "incastrare" in totale buonafede, per fare capire che vi è un'impressione diffusa secondo cui chi si difende è sempre colpevole.
Pensiamo ad alcuni casi precedenti a quello di Cattaneo.
Casi come quello (famoso) di Ermes Mattielli o quello di Mario Cattaneo lo dimostrano.Mattielli (che era un poveretto ed era malato) è anche morto di crepacuore, dopo che è stato punito severamente (con il carcere) per avere sparato a dei ladri che sono entrati in casa sua.
Vi pare normale?
Chi si difende e difende i suoi cari ed i suoi beni deve avere sempre ragione.
Qui da me la gente si sta armando e la diffidenza impera.
Questo non va bene.
Ai nostri poliziotti, che rischiano la vita ogni giorno nel fare il proprio mestiere, vengono tolti mezzi.
Cosa dovrebbe fare il comune cittadino?
Se poi il cittadino si difende rischia di essere condannato.
Vi pare normale tutto ciò?
Stando al pensiero di certi benpensanti, se un ladro entrasse nella casa di una persona, quest'ultima dovrebbe farlo entrare, fargli rubare ciò che vuole e (magari) offrirgli una tazza di tè e biscotti?
Visto che l'anonimo commentatore cita Totò (che avrebbe tutto il diritto di rivoltarsi nella tomba per essere stato citato da questo personaggio), io rispondo a lui dicendo: "Ma mi faccia il piacere!".
Cordiali saluti.
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