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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 9 marzo 2017

Queste cose non dovrebbero accadere in un Paese civile

Cari amici ed amiche,

la vicenda dell'operaio di Torino che si è ammalato di cancro al fegato, ha subito un trapianto de medesimo organo e, quando si è ristabilito,  è stato licenziato dall'azienda presso cui lavorava ha dato scandalo.
Una cosa del genere non è da Paese civile.
Sia chiaro, questa vicenda non sia usata per demonizzare il Jobs Act (che non c'entra nulla, benché sia criticabile) o gli imprenditori (la maggior parte dei quali è per bene) ma questa vicenda è davvero vergognosa.
La cosa più vergognosa, però, è stata il fatto che l'azienda abbia poi fatto marcia indietro e che abbia reintegrato l'uomo dopo il putiferio che è scoppiato in TV e sui giornali.
Oramai, per avere un diritto riconosciuto si deve andare in TV ed alzare la voce.
Una cosa del genere vi pare di Paese civile?
Cordiali saluti.

2 commenti:

  1. Mi permetta: lei sbaglia ad inquadrare il problema. Lei ha parlato di 'diritto' del lavoratore, niente di più errato. Non aveva alcun diritto in quel caso. Era l'imprenditore invece ad avere nel caso un potere, ossia il potere di licenziare chi non era più idoneo a svolgere le mansioni di lavoro.
    Cosa è accaduto dunque in questo caso? Semplice, hanno operato le leggi naturali del mercato.
    Dunque, lei ha usato la parola incivile per l'Italia. Ma se l'Italia che ammette siffatto licenziamento è incivile, vuol dire che è incivile un mercato lasciato alle sue regole naturali. Ciò dimostra quanto sia importante regolare i mercati, a cominciare dal mercato del lavoro. Non è vero dunque che il mercato si autoregola. O meglio, il mercato si autoregola, ma bisogna vedere a quali prezzi sociali e umani. Il mercato va regolato dalla legge affinché il profitto mero non sopravanzi rispetto ad altri valori, quali ad esempio la dignità dei lavoratori, la famiglia, l'etica, la giustizia ecc.
    Purtroppo questa UE va proprio in questa direzione: una deregolamentazione del mercato del lavoro che, lasciato alle sue regole, crea precarizzazione, fame e ingiustizie inaccettabili, come qiesto triste caso dimostra. Gli imprenditori non devono avere un potere assoluto di licenziamento, esso va regolato. Nuovamente, come in passato.
    E glielo dico io che in passato sono stato licenziato, sempre per meri motivi di profitto, proprio nel momento in cui mi ero sposato ed era nato un bambino. La destabilizzazione familiare è stata tale che alla fine abbiamo divorziato. Non si possono lasciare i lavoratori, le loro vite e le loro famiglie alla mercé delle leggi naturali del mercato. È un abominio.
    Lei fa bene a denunciare questi casi.
    Distinti saluti.

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  2. Se fossi stato il datore di lavoro di quella persona, io le avrei cercato una mansione lontana da luoghi in cui si sarebbe potuta fare male (visto che aveva subito un trapianto di fegato) o l'avrei raccomandata presso un'altra azienda.
    Insomma, non l'avrei lasciata sola.
    Vede, come ha detto l'onorevole Daniela Santanché, bisogna distinguere i veri imprenditori dai prenditori, da coloro che pensano solo ed esclusivamente al business fregandosene degli altri.
    Non bisogna demonizzare gli imprenditori. Molti di questi cercano di fare andare avanti un'azienda tra tasse e burocrazia e con la crisi che c'è.
    Quello che ha fatto quell'imprenditore che ha cacciato via il suo dipendente che ha subito un trapianto di fegato non c'entra nulla con il vero imprenditore.

    RispondiElimina

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.