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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 2 marzo 2017

Firenze, il palazzo dei gesuiti è occupato da 90 somali

Cari amici ed amiche,

come riporta "Il Giornale", il palazzo dei gesuiti di Firenze è occupato da novanta somali.
A capo della rivolta c’è un tale Lorenzo Bargellini, leader del movimento di lotta per la casa, nipote dell’ex sindaco Piero Bargellini, che ha guidato l’occupazione dello stabile.
La sede della comunità dei gesuiti di via Silvio Spaventa è grande 3500 metri e dal 17 gennaio è teatro di un conflitto tra legalità e solidarietà. Qui, da un mese e mezzo, vivono abusivamente i somali che provenivano da Sesto Fiorentino, nel capannone ex Aiazzone che ha preso fuoco e dove ha perso la vita il connazionale Ali Muse. Il sindaco Dario Nardella punta allo sgombero dell’edificio, ma padre Ennio Brovedani, 73 anni, l’unico gesuita rimasto a Firenze come direttore dell’istituto culturale Stensen, amico del cardinale Carlo Maria Martini e di Romano Prodi, si è opposto.
L'arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, ritiene che l'occupazione non lo riguarda, dato che i gesuiti hanno i loro superiori e rispondono ad essi e alla Santa Sede.
Comunque, egli auspica una linea più legalitaria.
La curia risulta così divisa.
Nei giorni scorsi, padre Brovedani ha incontrato i vertici romani dei gesuiti, e ha trovato l’accordo per “una risoluzione ragionevole della situazione, che concili da un lato l’esigenza istituzionale del rispetto della legalità e dall’altro eviti un ulteriore svilimento della dignità dei rifugiati”. Il prefetto Alessio Giuffrida, in collaborazione con il capo della comunità somala Osman Gaal, ha stilato una lista di 26 occupanti, che si sono detti disponibili a lasciare l’Italia. Altri somali potrebbero entrare nel percorso Sprar, il sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati.
Ora, esprimo un mio parere.
Io trovo inaccettabile il concetto dell'occupazione abusiva.
Occupare abusivamente una proprietà va contro quello che è un cardine della legge stessa: il diritto di proprietà.
Certo, nel caso specifico il gesuita si è opposto allo sgombero ma fare passare come legittima l'idea secondo cui delle persone possano occupare un immobile non loro non è accettabile in un Paese civile. 
Inoltre, questa è l'ennesima dimostrazione del fatto che l'immigrazione irregolare non sia gestibile e del fatto che essa stia portando a situazioni drammatiche.
Va fermata.



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Ringrazio un caro amico di questa foto.