sono d'accordo con quanto scritto sul sito "Rights Reporter", nell'articolo intitolato "Giulio Regeni: giusto fare chiarezza sulla sua morte ma anche sulle sue attività in Egitto".
Sono d'accordo con quanto scritto nell'articolo.
Si deve fare chiarezza sulle circostanze della morte di Giulio Regeni, il giovane friulano scomparso al Cairo il 25 gennaio scorso e trovato morto in un fosso, ma si deve fare chiarezza anche sulle sue attività, su cosa stesse facendo in Egitto.
Al di là del fatto che nessuno meriti di essere ucciso con quella barbarie, a prescindere dal fatto che si tratti di un italiano o di una persona di qualsiasi altra nazionalità, e che non ci sia nessuna giustificazione a una simile violenza, dando per scontato che su ciò che è accaduto il Governo italiano deve pretendere piena chiarezza da quello egiziano, il fatto che Giulio Regeni si trovasse in Egitto, cioè in un Paese in stato di guerra contro il terrorismo islamico, e che (stando a quanto riportato riguardo a quanto trovato nel suo cellulare) intrattenesse contatti con ambienti vicini al terrorismo islamico che fa capo alla Fratellanza Musulmana (sindacati e altri enti sociali) non può essere messo in secondo piano anche perché quasi certamente è il fatto all’origine del suo barbaro omicidio.
Questa è una guerra.
Non dimentichiamolo.
Cordiali saluti
Il tuo ragionamento non fa una grinza. Il signorino non stava lì per il dottorato di ricerca, a quanto ho capito, ma faceva il corrispondente del Manifesto, giornale della Sgrena e di Arrigoni. Faceva solo il corrispondente o, come si sa dai suoi contatti telefonici, aveva agganci coi terroristi della Fratellanza Musulmana che cercava di aiutare contro il Governo di Al Sisi?
RispondiEliminaNon so se sapremo mai la verità o ci verrà data la verità che piace ai sinistri che, come sempre, stanno dalla parte sbagliata
Va fatta chiarezza.
RispondiElimina