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mercoledì 6 agosto 2014

La Chiesa ortodossa in Italia

Cari amici ed amiche,

un amico mi ha segnalato il sito della "Mitropolia-Chiesa greco ortodossa".
Ora, chi dice che la Chiesa ortodossa sia roba da immigrati russi, ucraini, romeni o serbi è in errore.
Tecnicamente, la presenza della Chiesa ortodossa in Italia risale al 1991, quando monsignor Antonio De Rosso (1941-2009) divenne Arcivescovo di Ravenna e Metropolita d'Italia.
De Rosso fu un ex-sacerdote cattolico che si convertì all'ortodossia.
Nel 1991, il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I costituì l'Arcidiocesi ortodossa d'Italia.
In realtà, la presenza degli ortodossi è molto più antica.
Tra il 552 ed il 553 AD, arrivarono in Italia i Bizantini dell'imperatore Giustiniano I (482-565).
L'Italia fu dominata dai Bizantini fino al 568, anno in cui i Longobardi vennero nella nostra penisola.
Nell'VIII secolo AD, anche la Pentapoli (l'attuale Romagna) venne persa dai Bizantini.
La Pentapoli, il Ducato longobardo di Spoleto ed il Lazio vennero donati al Papa dal re Longobardo Liutprando e da quello franco Pipino il Breve e nel 752 AD formarono lo Stato della Chiesa.
Ai Bizantini restarono la Puglia, la Calabria, la Sicilia, la Sardegna e la Corsica.
Nell'827 AD, gli Arabi presero la Sicilia, dopo avere fatto incursione anche in Sicilia e in Corsica.
In varie zone dell'Italia centro-meridionale (Sicilia compresa) ci furono anche molte comunità cristiane di rito greco.
Per esempio, a Galati Mamertino (in Provincia di Messina c'era un metochio) e nella vicina Frazzanò vi è un monastero basiliano di San Filippo di Fragalà.
Durante il periodo arabo, questi cristiani erano molto presenti e ci furono anche arabi che si convertirono al Cristianesimo greco.
La presenza di cristiani greci era radicata particolarmente nella Sicilia orientale, ove la penetrazione islamica fu assai meno forte.
Cristiani greci furono presenti anche in Calabria e in Puglia.
Ora, in quel periodo la Chiesa era indivisa ma c'erano già delle frizioni.
Infatti, tra la Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli ci furono attriti in merito al primato del Papa e al ruolo dell'imperatore bizantino nella Chiesa, oltre alla questione della Filioque nella processione dello Spirito Santo nel Credo.
Nel 1054 AD, ci fu la rottura.
Il Patriarca di Costantinopoli Michele Cerulario non riconobbe più il primato del Papa.
Papa Leone IX reagì con una scomunica e Cerulario fece altrettanto.
Tra la Chiesa d'Occidente e quella d'Oriente (che assunse il nome di Chiesa ortodossa)  ci fu lo scisma.
Parte dei cristiani di rito greco restarono fedeli al Patriarcato di Costantinopoli.
Con l'arrivo dei Normanni in Sicilia e nel Sud Italia (XI secolo AD) ci fu la latinizzazione dei cristiani.
Molte comunità di rito greco sparirono.
Nel 1453, Costantinopoli cadde e molti bizantini ed albanesi si rifugiarono qui in Italia.
Essi erano ortodossi ma molti di loro confluirono nella Chiesa cattolica.
Tuttavia, si formarono anche delle comunità ortodosse.
Nel 1539 sorse a Venezia la cattedrale ortodossa di San Giorgio dei Greci, quella cattedrale che nel 1991 divenne sede dell'Arcidiocesi ortodossa d'Italia.
Oggi, ci sono comunità ortodosse.
Oggi, le comunità ortodosse sono formate in prevalenza da immigrati dell'est ma la Chiesa ortodossa è sempre stata in Italia.
Basti pensare alle comunità di Venezia, di Bivongi (in Provincia di Reggio Calabria) e di Mandanici (in Provincia di Messina).
Esiste pure un santo ortodosso italiano, San Giovanni Maria Scolarici, un presbitero ortodosso di Piraino (in Provincia di Messina) vissuto nel XVI secolo.
Nel 1544,  egli fu martirizzato durante un attacco da parte della flotta di pirati ottomani di Khayr al-Dīn Barbarossa (detto Ariadeno 1466-1546) nella sua città natale.
Esse rappresentano ancora oggi un bagaglio di cultura e di fede.
Cordiali saluti.





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Ringrazio un caro amico di questa foto.