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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 31 agosto 2014

Gustave Thibon, la viltà dei forti



Cari amici ed amiche,

sul blog dedicato a Gustave Thibon vi è un pensiero intitolato "La viltà dei forti":
"I deboli pregano, per vivere hanno bisogno di pregare. I forti che non pregano li accusano di vigliaccheria. Ma sono più vili coloro a cui Dio ha fatto credito e che approfittano della riserva loro affidata per isolarsi nel loro orgoglio e ingiuriare Dio. Chi, avendo ricevuto in anticipo i doni della forza e dell’equilibrio e non avendo bisogno di mendicare ogni giorno il pane dell’anima, abusa, senza vergogna, dei doni offerti senza pentimento, dei doni più nobili, ritorce questi doni contro il donatore e attinge alla sua stessa generosità la vile forza della ingratitudine e dell’oblio. L’orgoglio, superficialmente, può anche apparire grandezza e nobiltà; in verità non v’è peggior bassezza dell’orgoglio, perché non v’è peggior ingratitudine. L’uomo più vile è colui che trascura di ringraziare Dio, perché sente che Dio non si pentirà della sua bontà. L’anima nobile prega, e più Dio gli ha concesso la sicurezza e l’autonomia terrestre, tanto più la sua nobiltà si fa umile e sottomessa a Dio; meno la necessità la spinge a pregare, e più la sua fedeltà vuol pregare.".

Molta gente si fa vedere forte ricorrendo all'insulto e alla violenza verbale.
Molta gente si fa vedere forte con l'arroganza.
Per esempio, mi vengono in mente certi burocrati che rispondono con arroganza ai loro sottoposti e alla gente comune perché sono sicuri di non perdere il posto.
Questa non è forza ma idiozia.
La vera forza sta nella pazienza e nella preghiera.
La persona realmente forte non ha bisogno di essere arrogante.
La persona realmente forte non  ha bisogno di insultare il prossimo.
Si può essere passionali e dire le cose con veemenza, anche quando si ha ragione.
Tuttavia, se diventa una sorta di prassi,  l'insulto rischia di squalificare la persona che lo pronuncia.
In  questo senso, il pensatore cattolico Gustave Thibon (1903-2001) ha centrato il discorso.
Si possono dire le cose con fermezza ma senza insultare.
Lo stesso discorso vale anche per la fede.
Molto spesso, ci sono cristiani che vanno in chiesa e pregano e che nel contempo vogliono ergersi a maestri nei confronti degli altri.
Qui si pecca di superbia, il peccato di Lucifero.
La vera forza sta nell'ammettere i propri limiti.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.