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giovedì 28 agosto 2014

Giuseppe Garibaldi e la mafia, due parole

Cari amici ed amiche,

leggete questo interessante articolo del blog del "Comitato Storico Siciliano" che è intitolato "Fu Garibaldi il primo a trattare con la Mafia".
L'articolo è molto interessante e parla del lato oscuro del Risorgimento.
Ora, qualcosa di strano ci fu quando Giuseppe Garibaldi sbarcò a Marsala con i Mille (11 maggio 1860) e diede inizio alla presa del Regno delle Due Sicilie.
Parliamo degli antefatti: secondo alcune fonti, il Primo Ministro del Regno di Sardegna, Camillo Benso Conte Cavour  (1810-1861) era indebitato con le banche inglesi.
Quindi, sempre secondo le medesime fonti,  egli trovò il modo di pagare i debiti conquistando il Regno delle Due Sicilie.
Per fare ciò, egli avrebbe dovuto creare del caos.
Qui entrò in scena Garibaldi.
Con i suoi Mille, egli avrebbe dovuto creare del caos in Sicilia, ove vi erano forze anti-borboniche.
A questo punto, parliamo della mafia.
La mafia era presente in Sicilia ed era una forza anti-borbonica.
Essa però non era radicata in tutta la Sicilia ma solo nella parte occidentale dell'isola, le zone di Palermo e Trapani, ove la monarchia napoletana era avversata.
Nella parte est, in particolare le zone di Messina e Catania, vi erano un'aristocrazia ed una borghesia che erano filo-borboniche, poiché dai Borboni avevano ricevuto benefici dalla monarchia napoletana.
I miei bisnonni erano originari proprio delle zone di Messina (la famiglia di mio nonno era di San Salvatore di Fitalia) e di Catania (la famiglia di mia nonna era di Randazzo), prima di stabilirsi a Galati Mamertino, in Provincia di Messina.
Essi erano discendenti di latifondisti nobili borbonici.
Nella zona occidentale, invece, era radicato un sentimento anti-borbonico.
Tra il 1820 ed il 1821, in quella zona ci furono i moti contro i Borboni.
La mafia era anti-borbonica e sarebbe stata l'interlocutore ideale con cui Garibaldi avrebbe potuto fare scatenare il caos in Sicilia, con cui fare cadere il Regno delle Due Sicilie.
Guarda caso, la mafia divenne forte dopo il 1861.
Infatti, essa era anti-borbonica ma anche contro i sabaudi.
Ciò ci insegna che la vera forza della mafia non è rappresentata dalle armi o dai soldi ma dalla sfiducia dei cittadini verso lo Stato.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot del Corriere della Sera.