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sabato 23 agosto 2014

L'emigrazione siciliana all'estero

Cari amici ed amiche,

quando si fanno film sull'emigrazione italiana si usa sempre lo stereotipo dell'italiano con accento meridionale, precisamente siciliano.
In realtà, prima del 1880, gli italiani che emigravano provenivano dal Piemonte, dalla Lombardia, dal Veneto, dal Friuli Venezia Giulia e dell'Emilia-Romagna.
Solo a partire dal 1880, iniziò ad esserci emigrazione dall'Italia meridionale.
Questo, forse, è un dato che dà ragione ai meridionalisti, secondo cui prima di quello che fecero Giuseppe Garibaldi, il mio conterraneo di Roncoferraro Giuseppe Nuvolari e soci (1860), l'Italia meridionale (il Regno delle Due Sicilie) era assai più potente del nord.
Dal 1880, emigrarono i meridionali ed emigrarono molti siciliani.
I siciliani si stabilirono in varie parti, nelle Americhe (dal Canada all'Argentina), in Europa (in particolare in Germania) e in Oceania (in particolare in Australia).
Nuclei di siciliani si formarono in città come Montreal, New York, Montevideo e Buenos Aires.
Essi portarono la Sicilia in queste città.
Portarono le feste dei loro santi (con le loro processioni) e la loro cucina ed i loro usi e costumi.
Si crearono anche degli slang.
Nelle città del Canada anglofono e degli Stati uniti d'America nacque il siculish, che ancora oggi esiste.
Il siculish è uno slang nato dalla sicilianizzazione di parole inglesi.
Per esempio, in inglese "traghetto" si dice "ferry boat" o "ferry".
In siculish, la parola "traghetto" si dice "ferri bottu".
In inglese, la parola lavoro si dice "job".
In siculish, la parola lavoro si dice ".giobbu" o "giobba".
In inglese, il termine "biglietto" si dice "ticket".
In siculish, esso si dice "tichetta".
Anche in Sud America c'è il suo slang: il sicignolu.
Esso è parlato in Uruguay e in Argentina ed è una mescolanza tra siciliano e spagnolo.
Per esempio, la comunità siciliana di Buenos Aires chiama la capitale argentina Bonosairi.
A Galati Mamertino (il Paese di mia madre, in Provincia di Messina) ho conosciuto persone che sono andate a vivere all'estero e io stesso ho parenti emigrati negli Stati Uniti.
Uno di loro è stato tra i Marines.
Quindi, un po' ho avuto a che fare con il siculish.
Un esempio di siciliano emigrato è Buddy Valastro, il pasticcere di Hoboken (nel New Jersey) che gestisce la "Carlo's Bakery".
Suo padre era di Lipari.
Anche la mia collaboratrice Stephanie Caracciolo Arriera Tamagno (che vive in Uruguay) è di origini siciliane, per parte di padre.
La Sicilia ha sempre avuto un ruolo importante.
Cordiali saluti.



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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot del Corriere della Sera.