Cari amici ed amiche,
di un'intervista fatta ieri al politologo americano Edward Luttwak da "Il Giornale" , vi consiglio di leggere questo passaggio:
"DOMANDA - "L'Italia si è accollata centomila profughi africani e islamici. Come la vede?"
RISPOSTA - "Da noi chi entra dal Messico si chiama Jose Martinez è cristiano e sogna di diventare Joe Martin, americano. Da voi arriva Ahmed che vuole tenere la moglie coperta e i bimbi ignoranti. Il lassismo sentimentale di voi italiani è incredibile. Mi meraviglio che non vi buttino fuori da Schengen per mancata protezione delle vostre frontiere"".
Queste sono parole sante.
Qui in Italia c'è una cultura sinistroide e cattocomunista le cui componenti fanno lobby.
Basti pensare ad un certo mondo della scuola, ad un certo mondo dello scoutismo, ai centri sociali, ai sindacati e a tutte le associazioni similari.
Essi fanno lobby e premono perché si facciano le cose descritte dal professor Luttawak.
Questa cultura cattocomunista va contro la nostra vera cultura.
Noi italiani non siamo un popolo da immigrazione ma da emigrazione.
L'italiano è un viaggiatore nel mondo ma non ha una cultura dell'immigrazione.
Infatti, l'italiano si adegua alla realtà in cui va a vivere
Ricordo anche che i nostri antenati erano i Romani ed essi conquistarono mezzo mondo.
Erano i Romani ad andare in giro e a portare la loro cultura, cultura che poi inglobava quella dei popoli delle terre conquistate.
Però, i Romani non erano un popolo da immigrazione.
Infatti, che nel V secolo AD i Romani accolsero nel loro impero i barbari in fuga dagli Unni.
Questi ultimi poi si rivoltarono contro e nel 410 saccheggiarono Roma e nel 476 fecero cadere l'Impero Romano d'Occidente.
In "nome dell'accoglienza si sacrificò l'impero.
Per contro, l'Australia è terra di immigrazione ed è un Paese accogliente.
Però, gli Australiani pretendono che l'immigrato venga lì con i soldi e in modo regolare e pretendono che egli rispetti gli usi, i costumi ed i valori di quel Paese.
Quindi, l'immigrato che va in Australia deve parlare inglese e non può pretendere che, per esempio, il Paese accetti la Sharia.
Ergo, un musulmano che va in Australia e che non rispetta il Paese, pretendendo ad esempio di fare andare in giro la moglie imbacuccata nel burqa o che la picchia non è gradito agli Australiani e se ne può andare, per non dire che se ne deve andare.
Quello australiano è un popolo che sa cosa vogliano dire certe cose.
In fondo, il popolo australiano è figlio di quella buona, vecchia e cara cultura anglosassone che con la vera cultura latina ha tanto in comune.
Molti di noi italiani, invece,sono ammorbati da questa peste cattocomunista che ha scambiato il buonismo per carità.
Sia chiaro, il cattocumunismo non è maggioranza ma coloro che lo sostengono riescono a fare lobby.
Da qui nasce il problema.
Per esempio, i governi del presidente Berlusconi si cercò di respingere gli immigrati clandestini e certe associazioni fecero manifestazioni di ogni tipo "in nome della carità".
I comunisti ed i cattocomunisti ci stanno uccidendo.
Liberiamoci di loro alla svelta!
Cordiali saluti.
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