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martedì 26 agosto 2014

Crocetta ed i carrozzoni



Cari amici ed amiche,

vi invito a leggere l'articolo che è stato scritto da Antonio Rossitto su "Panorama" e che è intitolato "Sigli sprechi la Sicilia ha messo una Crocetta sopra".
Appena eletto, nel 2012, il nuovo Governatore della Regione Sicilia Rosario Crocetta ha detto: "Chiuderò tutti i carrozzoni mangiasoldi".
Come spesso accade, è valso il detto che recita: "Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare".
Gli sprechi in Sicilia continuano.
La Regione Sicilia gestisce ben 34 società partecipate e ha 7.325 dipendenti assunti senza concorso.
I dipendenti nelle partecipate di tutte altre regioni d'Italia sono 8.603.
Il personale della Regione Sicilia costa ben 407.000.000 di Euro all'anno.
Ci sono ben 1.000 dipendenti pagati per non lavorare nella Seus, la società che gestisce il 118.
Dal 2009 al 2012, la Regione ha trasferito alle sue partecipate ben 1.000.000.000 di Euro.
Ci sono anche 11 società in liquidazione che costano circa 7,3 milioni di Euro.
Un esempio è rappresentato dalle Terme di Sciacca, che nel giugno del 2011 sono state ricapitalizzate con 7,3 milioni di Euro.
Un altro esempio è il Centro di Internazionalizzazione del Mediterraneo. Nel 2009, esso era stato dichiarato formalmente disciolto. Dal giorno della sua liquidazione, esso ha perso 4,2 milioni di Euro.
In Sicilia sembra che le spese si stratifichino con l'avvicendarsi delle varie amministrazioni regionali.
Saro Crocetta ha aggiunto i suoi.
E' il caso del magistrato Antonio Ingroia che dopo le fallite elezioni del 2013, è stato nominato da Crocetta Commissario liquidatore di e-Sicilia.
La Corte dei Conti ha contestato a Crocetta, a Ingroia e a mezza Giunta l'illegittimità dell'assunzione di 74 dipendenti, operazione che ha causato un danno erariale di 2,2 milioni di Euro.
La Sicilia è una regione che ha potenzialità enormi.
Essa sarebbe più forte anche della Lombardia, per l'abbondanza di risorse monumentali, naturalistiche ed anche dell sottosuolo.
Pensiamo allo zolfo.
Però, il suo ceto dirigenziale rovina tutto.
Il problema è che tanta parte della burocrazia siciliana non è lì solo per il consenso da dare ai politici ma ha creato di fatto un "welfare" a spese della Regione siciliana e dello Stato italiano.
Per suo statuto, la Sicilia si tiene tanta parte dei suoi soldi ma a tempo stesso ne prende anche dallo Stato italiano.
A questo punto, va detta una cosa.
Visto che si parla di federalismo, il concetto di "Regioni a statuto ordinario e a statuto speciale" va abrogato.
Poiché l'Italia dovrà diventare uno Stato federalista, le Regioni dovranno avere un livello di autonomia eguale e ci dovrà essere il concetto di responsabilità degli amministratori.
Ergo, se gli amministratori regionali sbagliano debbono assumersi le responsabilità.
Cordiali saluti.



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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot del Corriere della Sera.