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domenica 24 agosto 2014

Il lato soprannaturale della storia della "Divina Commedia"

Dante Alighieri, 22 maggio o 13 giugno 1265-14 settembre 1321
Cari amici ed amiche,

intorno alla "Divina Commedia" vi sono dei fatti misteriosi.
Uno di questo riguarda il ritrovamento dei suoi ultimi tredici canti del "Paradiso".
Era il 14 settembre 1321 e Dante Alighieri morì in esilio a Ravenna.
I tredici canti del "Paradiso" erano introvabili.
I suoi figli Jacopo e Pietro cercarono tra le carte del padre questi ultimi tredici canti della "Divina Commedia", quelli del "Paradiso".
I due cercarono per mesi e mesi ma non trovarono nulla.
Otto mesi dopo la morte del poeta, Jacopo sognò suo padre vestito di bianco ed ammantato di luce che lo prendeva per mano.
Dante lo portò nel suo studiolo e gli indicò un muro.
Turbato, Jacopo chiamò un amico, un tale Giardini, e andò nello studiolo di suo padre.
Andarono alla parete indicata da Dante nel sogno e sotto una stuoia trovarono una nicchia.
Nella nicchia vi erano delle carte ammuffite.
Queste carte erano gli scritti dei tredici canti del "Paradiso".
La "Divina Commedia" era completa.
Senza quella visione, l'opera simbolo della nostra cultura sarebbe stata incompleta e noi non ne avremmo conosciuto l'epilogo.
Cordiali saluti.


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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot del Corriere della Sera.