Destra e cattolici in piazza contro il presidente francese Hollande |
L'articolo del sito "Tempi.it" che è intitolato "Perché oggi il cattolico non può essere di sinistra?", il materiale del "Circolo Plinio Correa de Oliveira" che mi ha proposto l'amico Samuele Maniscalco e quanto detto in un incontro sulla fede che c'è stato qui a Roncoferraro, Mantova, presso la Parrocchia di San Giovanni Battista, mi hanno fatto venire l'idea di fare questo saggio.
Ora, la storia ci insegna una cosa e questa cosa proviene dall'Inghilterra del XVII secolo.
Qui, dopo la rivoluzione del sanguinario puritano Oliver Cromwell, si formarono due correnti, i Whigs e i Tories.
I Whigs, il partito del Parlamento, erano coloro che erano ai ceti popolari e a certa borghesia.
Essi erano tendenzialmente presbiteriani e progressisti.
I Tories, il partito della Corona, erano coloro che facevano parte dell'aristocrazia, di certa borghesia conservatrice ed erano vicini alla struttura della Chiesa anglicana più tradizionalista.
I Tories erano inclini a simpatizzare con la minoranza cattolica.
Qui nacque il vero concetto di destra e sinistra, concetto che si evolse nel tempo.
Ora, il fatto che i Tories fossero inclini a simpatizzare con i cattolici dimostra che di per sé il cattolicesimo non è di sinistra ma è conservatore.
Intendiamoci, questo non smentisce quello che aveva detto il Santo Padre, Papa Francesco nell'intervista rilasciata ad Eugenio Scalfari: "Se il cristiano è restaurazionista, legalista, se vuole tutto chiaro o tutto scuro, allora non trova niente".Il vero conservatorismo, infatti, non si basa sull'esteriorità.
Per esempio, cito i sedevacantisti, ossia quei cattolici che non riconobbero il Concilio Vaticano II e che, in nome della Tradizione, ruppero con il Papa.
I sedevacantisti sono dei falsi conservatori.
A che serve, infatti, difendere la liturgia tridentina (a cui per altro sono favorevole) se si disobbedisce al Papa?
La Chiesa cattolica si fonda sull'obbedienza al Papa.
Questo non è conservatorismo.
Il vero conservatore difende la Tradizione ma sa guardare anche al futuro.
Egli non guarda tanto la formalità ma la sostanza.
Un conservatore cattolico difende prima l'obbedienza al Papa e valori come la famiglia e la difesa della vita ma accetta quei cambiamenti che riguardano la forma, ovviamente senza stravolgere tutto.
Lo stesso si può dire del versante politico.
Il conservatorismo, la destra, difende le radici di un popolo ma accetta quei cambiamenti che sono in armonia con i valori di quel popolo.
Al contrario, la sinistra punta a stravolgere ogni cosa, salvo poi diventare "conservatrice" quando si sente di difendere ciò che da essa è stato creato.
La destra non è esclusivista.
La destra, infatti, può ammettere sensibilità diverse, purché siano in armonia con i valori più intrinseci del popolo e non in contrasto tra loro.
Quali sono valori intrinseci del popolo?
Uno di questi è la famiglia.
La famiglia è la cellula fondante di una società.
Un altro di questi è la vita.
La vita va difesa in quanto fautrice del progresso dell'umanità.
Un altro valore è rappresentato della tradizioni.
Mi viene in mente quanto scritto nei libri dei "Maccabei".
Prima ancora che con le persecuzioni vere e proprie, gli ellenisti cercarono di distruggere il popolo ebraico togliendo ad esso le tradizioni.
Per questo, il cattolicesimo è da considerarsi di destra.
Onestamente, io non riesco a capire quei cattolici che si schierano.
Trovo la loro posizione incomprensibile perché è una contraddizione.
Mi sforzo di capirli (e lo dico con il massimo del rispetto) ma mi risulta impossibile.
Per me, sinistra e cattolicesimo sono due cose che non si conciliano.
La sinistra è statalista.
Il cattolicesimo non è statalista e difende il privato.
Invito tutti a leggere il libro del professor Plinio Correa de Oliveira "Rivoluzione e controrivoluzione", per capire meglio le cose.
Cordiali saluti.
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