Leggete l'articolo che riporta un'intervista del vaticanista Andrea Tornielli a Papa Francesco su "La Stampa" e che l'amica Francesca Padovese ha riportato sul suo blog "Stand Up and Fight" , con il titolo "Mai avere paura della tenerezza!".
Ringrazio Francesca.
Questo articolo mi ricorda un film americano del 2004, "Christmas with the Kranks", che è in italiano è intitolato "Fuga dal Natale".
Il film ha come protagonista un tale Luther Krank (che è impersonato dall'attore Tim Allen) che stanco del solito consumismo decide di fuggire dal Natale con la moglie Nora (Jamie Lee Curtis) , andando in crociera ai Caraibi.
Luther, però, non ha fatto i conti con i vicini che non vedendo una neppure una lucina sulla loro casa, li hanno "assediati".
A complicare le cose, ci si è messa la loro figlia Blair, che ha deciso di venire a trovare i genitori con il suo nuovo ragazzo Enrique, proprio quando stavano preparando le valigie.
Non avendo neppure l'albero di Natale, Luther si era fatto prendere dalla disperazione.
Alla fine, i vicini ficcanaso hanno salvato la situazione, facendo una festa insieme e Luther ha dato i biglietti per la crociera ad una coppia di anziani soli.
Ora, Luther Krank mi ricorda il sottoscritto che vuole "scappare" dal suo compleanno, che per dovere di cronaca cade il 3 gennaio, giorno del Santissimo Nome di Gesù.
Mi ricordo che una volta accadde una cosa simile, quando i miei compagni delle scuole superiori fecero una colletta per regalarmi una penna stilografica (che ho ancora) ed un profumo.
Mi ricordo anche di feste andate male, in cui avevo invitato gli amici che poi non erano venuti, facendomi spendere una barca di soldi.
Non ho un buon rapporto con il giorno del mio compleanno.
A volte, si ha paura della tenerezza.
In particolare, oggi questa paura è radicata.
Un atto di tenerezza può essere interpretato come un "atto con cui si vuole fregare".
Purtroppo, certe cose del mondo di oggi fanno pensare ciò.
C'è una forte diffidenza.
Forse, questa è la maggiore forma di miseria di oggi.
Oggi, si vede nell'altro un potenziale nemico, una minaccia e non un potenziale amico.
Papa Francesco ha detto:
" Quello che leggiamo nei Vangeli è un annuncio di gioia. Gli evangelisti hanno descritto una gioia. Non si fanno considerazioni sul mondo ingiusto, su come faccia Dio a nascere in un mondo così. Tutto questo è il frutto di una nostra contemplazione: i poveri, il bambino che deve nascere nella precarietà. Il Natale non è stata la denuncia dell’ingiustizia sociale, della povertà, ma è stato un annuncio di gioia. Tutto il resto sono conseguenze che noi traiamo. Alcune giuste, altre meno giuste, altre ancora ideologizzate. Il Natale è gioia, gioia religiosa, gioia di Dio, interiore, di luce, di pace. Quando non si ha la capacità o si è in una situazione umana che non ti permette di comprendere questa gioia, si vive la festa con l’allegria mondana. Ma fra la gioia profonda e l’allegria mondana c’è differenza.".
Oggi, noi viviamo un Natale mondano, un Natale delle caramelle e delle abbuffate (anche se inferiori, per via della crisi economica) ma abbiamo perso quello che è lo spirito natalizio più vero ed autentico.
Il Natale è il festa in cui dovrebbe esserci l'unità tra le persone.
Oggi, invece, c'è diffidenza, per non dire indifferenza!
A questo punto, che senso ha festeggiare il Santo Natale?
Che senso ha fare l'albero di Natale o il presepio?
Se manca quello che è il concetto più genuino del Natale, ossia l'amore, non ha senso festeggiare il Natale.
Non si deve avere paura di amare.
Cordiali saluti.
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