The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
giovedì 26 dicembre 2013
Santo Stefano
Cari amici ed amiche.
Oggi, giorno di Santo Stefano Protomartire, in chiesa sono stati letti questi brani:
"Dagli Atti degli Apostoli, capitolo 6, versetti 8-12; capitolo 7, versetti 54-60.
In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini e di quelli della Cilìcia e dell’Asia, si alzarono a discutere con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al Sinedrio.
Tutti quelli che sedevano nel Sinedrio, (udendo le sue parole,) erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano. Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: "Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio".
Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: "Signore Gesù, accogli il mio spirito". Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: "Signore, non imputare loro questo peccato". Detto questo, morì.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale. Dal Salmo 30.
Alle tue mani, Signore, affido il mio spirito.
Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Esulterò e gioirò per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria.
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori:
sul tuo servo fa splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordiosa.
+ Dal Vangelo secondo Matteo. Capitolo 10, versetti 17-22.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
"Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato".
Parola del Signore.".
Unisco la liturgia di oggi alla storia.
Stefano era un diacono della Chiesa antica ed era anche un giudeo-cristiano di cultura ellenistica.
Il fatto avvenne nel 36 AD.
Ora, il mondo ebraico di Gerusalemme era in subbuglio.
C'erano delle forti divisioni tra i farisei, i sadducei e gli zeloti e tra coloro che erano rimasti fedeli alla cultura giudaica e quelli di cultura ellenistica.
In questo contesto si formò la Chiesa, poiché il Cristianesimo antico era una corrente dell'Ebraismo.
Quanto accadde a Stefano non fu tanto uno scontro tra ebrei e cristiani (poiché i cristiani di allora erano pur sempre ebrei) ma tra ebrei stessi.
Da notare è una cosa, nella vicenda del martirio di Santo Stefano comparve un personaggio, Saulo.
Questi era stato un fariseo che all'inizio perseguitava i cristiani ma che poi sulla via di Damasco ebbe a che fare con il Signore e da lì si convertì diventando San Paolo, l'Apostolo delle Genti, ed aprendo la strada al Cristianesimo tra i pagani.
Secondo le fonti, San Paolo iniziò a predicare dopo il martirio di Santo Stefano, dal 37 AD.
Se oggi, il Cristianesimo è così diffuso il merito fu soprattutto di San Paolo.
Quindi, quello che accadde a Santo Stefano fu uno scontro tra ebrei, poiché non c'erano ancora i cristiani di origine pagana.
Certo, questo fatto, in seguito, contribuì a separare l'Ebraismo ed il Cristianesimo, dato che Stefano era anche un diacono dell'antica Chiesa.
Stefano fu, prima di tutto un testimone, ossia una persona che testimoniò Cristo e la sua fede e lo fece anche con la vita.
Oggi, noi dobbiamo essere tanti "piccoli Santo Stefano".
Noi dobbiamo testimoniare ciò in cui noi crediamo, anche pagando con la vita.
Certo, non è detto che tutti noi dobbiamo morire.
Però, a volte testimoniare qualcosa di così importante costa.
A me è costata la rottura di alcune amicizie.
Certo, in varie parti del mondo, testimoniare Cristo può costare la vita.
Mi riferisco, per esempio, a quello che è accaduto in Iraq, in cui quattordici persone sono rimaste uccise in un attentato ad una chiesa di Baghdad, alla fine della Messa di Natale.
Preghiamo per i cristiani uccisi in questi atti di grave violenza.
Termino, augurando un felice onomastico a coloro che si chiamano Stefano o Stefania, come l'amica Stephanie Caracciolo Arriera Tamagno, che collabora in questo blog.
Cordiali saluti.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Translate
Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Nessun commento:
Posta un commento