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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 29 dicembre 2013

Saint Thomas Becket, una vittima della politica!



Cari amici ed amiche.

Leggete questo brano dell'opera di Thomas Stearns Eliot "Assassinio nella Cattedrale":


"San Thomas Becket:

Ora, la strada mi è chiara; ora, il significato m’è ben evidente. La tentazione, in questa maniera, non potrà più venire a tormentarmi. L’ultima tentazione è il più gran tradimento: compiere una retta azione, per uno scopo sbagliato. La naturale energia nel commettere i peccati veniali è la via nella quale la nostra vita comincia. Trent’anni or sono cercai tutte le strade conducenti al piacere, all’onore, alla lode. Cercai il diletto: nel puro pensiero, nella scienza, nei sensi, nella musica, nella filosofia, nella curiosità, nel purpureo fringuello che, sull’albero di lillà, felice gorgheggia, cercai nella lizza destrezza, la strategia negli scacchi, nel giardino la passione amorosa, il cantare accompagnato da dolci strumenti: tutte cose desiderabili, tutte quante ugualmente. Ma, quando il primo vigore s’è spento, ecco l’ambizione s’avanza; quando impariamo che non tutte le cose sono possibili, ormai: ecco l’ambizione, inavvertita, che viene da tergo. Sempre più cresce il peccato, quanto più cerchi di fare il bene. Quando, in Inghilterra, imposi la legge del Re, e con lui mossi guerra contro Tolosa, al loro stesso giuoco vinsi i Baroni. Io, allora, gli uomini potevo anche sprezzare, pur essendo, da loro, fatto segno al più basso disprezzo. Potevo anche sprezzare la rozza nobiltà, le cui unghie s’accordavano bene con le loro maniere. Ma, mentre mangiavo nel piatto del Re, non fu mai mio desiderio diventare servo di Dio. Il servo di Dio è sempre in più frequenti occasioni: di maggiore peccato, di maggiore dolore, di chi serve soltanto il Re. Poiché, coloro che servono una causa più grande di loro, possono far servire la causa a se stessi, pur servendo con tutta giustizia la causa; contendendo con la politica umana, possono politica far diventare la causa; non per quello che essi vanno facendo, ma per ciò che sono essi stessi: poveri esseri umani.
Io so che quanto ancora rimane da mostrare, della mia storia,
sembrerà, nella migliore delle ipotesi, alla maggio parte di voi, sembrerà la migliore delle umane futilità, l’insensato suicidio d’un lunatico… o forse l’arrogante passione d’un fanatico… Io so: che la storia, in tutti i tempi, trae le conseguenze più strane dalle cause più remote e distanti. E che, per ogni male, per ogni sacrilegio e delitto, per ogni oppressione, per ogni colpo di scure, per ogni indifferenza dinnanzi al male, per ogni sfruttamento di uomini, e popoli:
-AVANZA AL PROSCENIO, E CON L’INDICE SU OGNI “TU” CERCA UNO SPETTATORE, DAL PIU’ DISTANTE SINO A PUNTARE L’INDICE DELL’ULTIMO “TU” PROPRIO SU UNO SPETTATORE IN PRIMA FILA-
Tu – e tu – e tu, - dovrete essere, tutti, puniti… ed anche tu. Io non agirò, né soffrirò più a lungo: sul filo della spada s’avvicina la fine. Ora, mio Angelo buono, Angelo che Dio destina ad essere mio celeste guardiano, Angelo mio, librati sulla punta della spada.

(Le tentazioni, compresa l'ultima e più infida - il martirio stesso -, e la vittoria di Thomas Becket, martire di cui si ricorda oggi la nascita al Cielo, secondo T. S. Eliot, 'Assassinio nella Cattedrale").".



Ringrazio l'amico Filippo Giorgianni dello spunto.
Ora, San Tommaso Becket (Saint Thomas Becket, 1118-1170) fu una vittima della politica.
Egli fu fatto uccidere per ordine di re Enrico II Plantageneto (1113-1189) ed il suo corpo venne dissacrato e profanato nel 1540, quando un altro re di nome Enrico, Enrico VIII Tudor (1491.1547) fece sopprimere i monasteri e profanare le tombe di santi.
Egli fu vittima della politica, una politica che volle ergersi a religione dello Stato.
Affidiamo a lui le preghiere a Dio, perché chi amministra la nostra realtà sia più saggio di certi sovrani del suo tempo e dei secoli successivi.
A lui ho dedicato questa poesia:

IL SANGUE NE LA CATTEDRALE

D'anima certo laria...
sì venne a Thomas episcopo...
come di sica homo...poscia denunzia 'n Cantuaria...
contra ministri cum ille 'n Eboracum et sovrano...
qui fecit ille 'n Ecclesia...
et iustitia quel sangue dimanda...
qui su l'altare fuit versato...
ma 'n iustitia pure di reflettere..iusto l'homo rimanda!

Cordiali saluti. 

 


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