Il nuovo paganesimo nordcoreano/ The new paganism North Korea

Cari amici ed amiche.

Il mio amico e collaboratore Angelo Fazio mi ha riproposto un testo, con il video qui sopra.
Il testo (scritto da lui) recita:

"In determinati periodi, l’interesse generale della politica internazionale e l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale si polarizzano sull’Estremo Oriente; più precisamente sulla penisola coreana per via di certi test missilistici con testate atomiche, che portano scompiglio in quella regione, con conseguente rischio di destabilizzazione per tutta l'area del Pacifico.
Così, il dibattito pubblico comincia ad incentrarsi sulla complessa natura del regime di Pyongyang e sul minestrone ideologico che caratterizza il “regno” della dinastia dei Kim.
Però, in maniera un po’ troppo semplicistica si arriva a definire “regime comunista” questa sorta di “monarchia comunista di diritto divino” con fattispecie che riflettono la storia e la cultura tribale della Nord Corea (nonché di tutta la penisola coreana, oggi tenuta separata in due entità statali da un confine che coincide con il 38° parallelo).
Impossibile non vederci gli elementi di una para-religione vera e propria, con tanto di narrazioni prodigiose e sovrannaturali, incentrate sulla carismatica figura del Capostipite della dinastia, ritenuto il fondatore della nazione (e quindi, in sostanza, il "padre" di tutti i nord-coreani); Kim Il-Sung, deceduto nel 1994.
Sul suo carisma e su questo tipo di narrazioni si è retto il potere del figlio Kim Jong-Il (il cosiddetto “caro leader”) e, dopo la dipartita di quest’ultimo nel 2011, anche il "regno" del nipote trentenne Kim Jong-Un, attuale dittatore della Nord-Corea, ha finora poggiato su questa mitologia.
Può essere utile ricordare come, nel 1994, dopo la morte di Kim Il-Sung, il parlamento di Pyongyang proclamò quest’ultimo “presidente in eterno”. E' ancora lui, ufficialmente, ad essere considerato il leader della nazione: figlio e nipote, benché siano oggetto di venerazione anche loro, sono ritenuti solo alla stregua di suoi luogotenenti!
E’ inquietante: la Corea del Nord è l’unico paese al mondo ad essere governato da un cadavere!
A nutrire questo culto verso la figura del fondatore, vi è tutta una serie di aneddoti mitologici fabbricati ad arte, (cui il cittadino nord-coreano sarà iniziato fin dall’infanzia), del tipo “quando il nostro signore Kim Il-Sung venne al mondo, le stelle del cielo s’illuminarono per la gioia!” oppure “il giorno in cui il nostro eminentissimo leader ricevette in dono un fiore, la natura intera esultò! Gli alberi fiorirono e la neve si sciolse attorno a lui!” oppure ancora “durante la guerra, Kim-Il-Sung attraversò un fiume navigando su una foglia e trasformò la sabbia in riso”.
Anche il “caro-leader” (in coreano “leader supremo”, titolo che contraddistingue suo figlio) ha avuto un rilevante riconoscimento postumo nel 2012, essendo stato nominato a pochi mesi dalla morte “segretario eterno del partito dei lavoratori”, ovvero un "titolo" certamente altisonante ma, beninteso, inferiore rispetto a quello del padre che è ritenuto la vera e unica divinità della religione di stato nord-coreana.
Sono dunque possibili venerazioni e, addirittura, “beatificazioni” anche per i discendenti del padre fondatore, ma il culto para-religioso è incentrato saldamente sulla figura di Kim-Il-Sung, considerato capo della nazione in eterno e siffatta venerazione verso i successori non è altro che riflesso di quella verso di lui. 
Pittoresche cerimonie sono tutt'oggi significative di questa "fedeltà" del popolo verso il "padre fondatore" e il culto verso di lui scandisce in vari momenti la vita sociale e civile dei nord-coreani.
Figlio e nipote, come detto, sono ritenuti semplicemente "emissari terreni" del leader deceduto nel 1994. Il culto verso di loro da parte del popolo sussiste ed è notevole, ma è da ritenersi subordinato a quello del capostipite. Come detto, solo lui è la “divinità” e il potere di coloro che gli sono successi al "trono" deriva solo e unicamente dall’essere suoi discendenti.
Da ricordare le manifestazioni pompose nelle piazze che, mentre il “caro-leader” era ancora in vita, vedevano i simulacri e le gigantografie di Kim-Il-Sung e Kim-Jong-Il venire idolatrate congiuntamente, pur nella distinzione dei ruoli della divinità e del figlio di essa, da un popolo indottrinato e tenuto volutamente nell’ignoranza e nella menzogna, con buona pace della tremenda piaga della fame che, stando così le cose, è destinata a protrarsi anche nel futuro per ancora molto tempo.
Il programma di "purghe staliniane" che in questi giorni sta conducendo Kim-Jong-Un è strumentale a rafforzare il suo potere, eliminando quei vertici militari e politici che possono fungere da ostacolo al consolidamento di un suo carisma personale e di una venerazione incentrata su di lui.
Come si noterà, in siffatta opera di indottrinamento, sussistono le caratteristiche di una para-religione (o anche religione di stato) vera e propria!
E può apparire estremamente riduttivo descrivere semplicemente come “regime comunista” questo sistema, sebbene, oltre alle grottesche peculiarità simil-monarchiche, la Nord-Corea sia in effetti edificata sul modello delle repubbliche popolari di estrazione socialista.
E’ da dire che la componente comunista di questo regime c’è, ma occupa un ruolo decisamente minimale nel complesso.
E’ vero che il culto della personalità verso i Kim è, in parte, ispirato a quello dei cinesi verso Mao-Tse-Dong e a quello dell’Unione Sovietica del periodo stalinista.
Tuttavia, dobbiamo aggiungere che il grosso della venerazione verso i membri di questa "dinastia" (con particolare enfasi verso il capostipite) non è importato ne dalla Cina, ne dalla Russia, ma proviene dalla stessa cultura tribale della penisola coreana. Ed è, dunque, frutto di una storia locale millenaria.
In buona percentuale, il potere carismatico dei Kim si appoggia su un'accozzaglia di dottrine pagane-tribali endogene alla Corea stessa; in particolare sulla locale filosofa del Juche che, in coreano, significa “autodeterminazione”, (dottrina imposta dal fondatore dopo la sua salita al potere poco dopo la fine della seconda guerra mondiale) e su cui è storicamente incentrata la politica del regime. Questo “minestrone” di dottrine tribali prevede che vi siano figure umane che assurgano alla divinità per permettere la salvezza collettiva delle anime che compongono un popolo.
Difficile dunque, a livello sociologico, etichettare tutto ciò come mero comunismo di matrice filo-sovietica, poiché, in buona parte, il regime dei Kim è un prodotto locale dell’ambiente tribale-sociale che ha caratterizzato il modo di vivere delle popolazioni della penisola coreana per millenni; dunque, non è un sistema importato dall’estero, e neppure da qualsivoglia dottrina politica nata in Occidente.
 Il regime di Pyongyang è certamente (in parte) riconducibile al comunismo marxista. Tuttavia, ancor di più, esso è vero e proprio tribalismo...".

Prima di commentare, desidero ringraziare il Cielo di avere dei collaboratori seri come Angelo Fazio, Stephanie Caracciolo Arriera Tamagno ed altri, che sono un po' i "miei occhi e le mie orecchie" .
Siamo un bel team!
Ragazzi come loro (Angelo ha solo ventisette anni e Stephanie ne ha venticinque) dimostra che i giovani sono molto meglio di come vengono descritti. 
Tra l'altro, Angelo ha studiato presso il SIOI.
Quello che è successo in Corea del Nord è la realizzazione del comunismo.
Nel suo libro "Rivoluzione e Controrivoluzione", il buon professor Plinio Correa de Oliveira aveva "profetizzato" ciò.
Il processo rivoluzionario iniziò con una certa fase del Rinascimento e la Riforma protestante, che segnarono la perdita di potere da parte dell'imperatore del Sacro Romano Impero (che già da prima era in declino) e del Papa e la distruzione dell'unità della Chiesa, continuò con l'Illuminismo e la Rivoluzione francese e andò avanti con la nascita delle ideologie totalitarie, come nazismo e comunismo.
Ora, vi è la IV Rivoluzione, il tribalismo.
Non essendoci più un'autorità con dei valori di riferimento (il comunismo porta ciò) e non essendoci più una fede in Dio, gli uomini vanno incontro al tribalismo, una società in cui il capo viene divinizzato.
Già ciò accadde in Europa, nella Germania nazista e nell'Unione Sovietica.
Il capo deve essere visto come esempio di bontà, virtù e carisma.
I "rivoluzionari" potrebbero dirmi: "I re che tu tanto caldeggi non avevano attorno rituali e cose simili?".
Io potrei rispondere loro, dicendo che sovrani come gli imperatori bizantini o re come quello d'Inghilterra Carlo I Stuart o quello di Francia Luigi XIV avevano sì intorno dei cerimoniali ma non si divinizzarono mai ma, al contrario, essi dicevano di avere il potere per grazia di Dio.
Essi realizzarono quello che Gesù disse Ponzio Pilato nel Vangelo secondo San Giovanni: "Rispose Gesù: "Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande".
In pratica, quei sovrani furono perfettamente consci del fatto che il potere a loro dato non fosse una cosa propria.
Al contrario, i dittatori come Adolf Hitler, Joseph Stalin, Pol Pot, Plutarco Elias Calles, Fidel Castro, Mao Tse Dong, Nicolae Ceausescu e quelli nordcoreani si sentirono (e chi di loro è ancora vivo e ha potere si sente) come stelle, ossia come corpi celesti che brillavano di luce propria.
Essi si ritenevano (o si ritengono ancora) dei.
Qui si realizza una massima  del grande scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) che scrisse: "Quando non si crede più in Dio, si inizia a credere a tutto".
Ovviamente, con quel "tutto" Chesterton voleva riferirsi a ciò che Dio non è.
Quello che accade in Corea del Nord è esattamente questo!
Il dittatore diventa il "dio del popolo" ed il popolo deve seguirlo, altrimenti finisce male.
Venendo anche tolta la proprietà privata (che quell'ideologia criminale che risponde  comunismo reputa un furto) l'individuo viene schiacciato dalla società.
Chi non si piega viene emarginato o rischia la vita.
Anche qui in Occidente, si sta riproponendo questo modello.
Guardate il video qui sotto, in cui si parla Gianroberto Casaleggio, lo spin doctor di Beppe Grillo.
Cordiali saluti. 

Dear friends and friends. My friend and collaborator Angelo Fazio has revived me a text with the video above.


The text (written by him) states: " At certain times, the general interest of international politics and the attention of world public opinion is polarized in the Far East, more specifically on the Korean peninsula because of certain tests missile warheads atomic, bringing havoc in the region, with the consequent risk of destabilization throughout the Pacific area. Thus, the public debate begins to focus on the complex nature of the Pyongyang regime and the ideological soup that characterizes the "kingdom" of the dynasty of Kim. however, in a somewhat 'too simplistic we define "communist regime" this kind of "communist monarchy by divine right" with cases that reflect the history and tribal culture of North Korea (as well as the Korean peninsula, held today in two separate state entities to a boundary that coincides with the 38th parallel). impossible not to see the elements of a para-religion itself, with a lot of supernatural and miraculous narratives, focusing on the charismatic figure of the Founder of the dynasty, considered the founder of the nation (and therefore, in essence, the "father" of all North Korean) Kim Il-Sung, who died in 1994. Upon his charisma and on this type of stories you are right the power of his son Kim Jong-il (known as the "dear leader") and, after the departure of the latter in 2011, also the "kingdom" of his grandson thirty years old Kim Jong-Un, the current dictator of North Korea, has so far placed on this mythology. It may be useful to recall how, in 1994, after the death of Kim Il-Sung, the parliament of North Korea proclaimed this "eternal president." And 'he still officially considered to be the leader of the nation: the son and grandson although they are an object of veneration they, too, have considered only the same way as his lieutenants! And 'disturbing: North Korea is the only country in the world to be governed by a corpse to feed this devotion to the figure of the founder, There is a whole series of mythological anecdotes buildings for art, (which the citizen of North Korea will be started from childhood), such as "when our Lord Kim Il-Sung was born, the stars lit up the sky for the joy! "or" the day in which our eminent leader was given a flower, the whole of nature rejoiced! trees flourished and the snow melted around him! "or even" during the war, Kim-Il-Sung crossed a river sailing on a leaf and turned the sand into rice. " Even the "dear leader" (in Korean "supreme leader", a title that distinguishes his son) had a significant posthumously in 2012, having been appointed a few months before his death, "eternal secretary of the Workers' Party" or a "title" but certainly bombastic, of course, lower than that of the father who is considered the one true god of the North Korean state religion. veneration and are therefore possible even "beatification" for the descendants of the founding father, but the para-religious worship is firmly focused on the figure of Kim-Il-Sung, considered the head of the nation forever and such a reverence for the successors is nothing more than a reflection of that to him. Picturesque ceremonies are still significant this "loyalty" of the people towards the "founding father" and the worship of him at various times punctuates the social and civic life of North Koreans. son and grandson, as said, are considered merely "earthly emissaries" of the leader who died in 1994. worship to them by the people there and it is remarkable, but it is believed to be subordinate to that of the founder. As I said, only he is the "god" and the power of those who are successful at the "throne" comes only and only from his descendants. To remember the pompous demonstrations in the streets that while the "dear leader" was still alive, they saw the statues and posters of Kim-Il-Sung and Kim Jong-Il idolized come together, despite the distinction between the roles of the gods and of the son of it, by a people indoctrinated and deliberately kept in ignorance and falsehood, with all due respect to the tremendous scourge of hunger that, in those circumstances, it is expected to continue in the future for quite some time. program "purges" which these days is carrying Kim Jong-Un is instrumental to strengthen his power, eliminating those military leaders and politicians who can act as an obstacle to the consolidation of his personal charisma and a veneration focused on him. As you notice, in such a work of indoctrination, there are the characteristics of a para-religion (or even the state religion) real ! It may seem extremely simplistic to simply describe as "communist" system, although, in addition to the grotesque character-like monarchy, the North-Korea is in fact built on the model of socialist republics extraction. E 'to say that the component This communist regime there, but it occupies a decidedly minimal in the complex. It 's true that the cult of personality towards Kim is, in part, inspired by the Chinese to Mao Tse-Dong and the Soviet Union of the Stalinist era. Nevertheless, we must add that the bulk of the veneration of the members of this "dynasty" (with special emphasis on the parent) is not imported it from China, nor Russia, but comes from the same tribal culture of the Korean Peninsula. And it is, therefore, the result of a local history thousands of years. In good percentage, the charismatic power of Kim relies on a hodgepodge of pagan doctrines-tribal indigenous to Korea itself, particularly on the local philosopher of Juche, which in Korean means "self-determination" (doctrine imposed by the founder after his rise to power shortly after the end of World War II) and which has historically focused on the regime's policy. This "soup" doctrines of tribal states that there are no human figures assurgano to the gods to allow the collective salvation of souls that make up a nation. Difficult therefore, sociological level, label everything as a mere array of pro-Soviet communism because, in large part, the regime of Kim is a local product of the environment tribal-social that has characterized the way of life of the people of the Korean peninsula for millennia; therefore, is not a system imported from abroad, nor from any political doctrine originated in the West. regime in Pyongyang is certainly (in part) due Marxist communism. Nevertheless, even more, it is true tribalism. ... "  

Before commenting, I wish to thank Heaven for having serious collaborators as Angelo Fazio, Stephanie Caracciolo Arriera Tamagno and others who are a bit ' "my eyes and my ears." We are a good team! guys like them (Angel has only twenty-seven and Stephanie has twenty-five) shows that young people are much better than how they are described.  Among other things, he studied Angelo at the SIOI . What happened in North Korea is the realization of communism. In his book " Revolution and Counter-revolution ", the good Professor Plinio Correa de Oliveira had" prophesied "that. revolutionary process began with a certain phase of the Renaissance and the Protestant Reformation, which marked the loss of power on the part of the Holy Roman Empire (which was in decline even before) and of the Pope and the destruction of the unity of the Church, continued with the Enlightenment and the French Revolution and went ahead with the birth of totalitarian ideologies, such as Nazism and communism. Now, there is the Fourth Revolution, tribalism. There being no more an authority with reference values ​​(communism brings what) and there is no longer a belief in God, men undergo tribalism, a society in which the head is deified. Yeah what happened in Europe, Nazi Germany and the Soviet Union. chief must be seen as an example of goodness, virtue and charisma. The "revolutionary "could you tell me:" The king's call for so much that you were not around rituals and things like that? ". I could answer them, saying that the sovereign as the Byzantine emperors or kings such as Charles I of England and Louis XIV of France that had yes around the ceremonial but you never deified but, on the contrary, they said to have the power of God through Christ They realized what Jesus told Pontius Pilate in the Gospel according to St. John: " Jesus answered, "You would have no power over Me, unless it had been given you from above. For this reason he who delivered me to you has the greater sin . " In practice, the rulers were well aware of the fact that the power given to them was not a thing of its own. Instead, dictators such as Adolf Hitler, Joseph Stalin, Pol Pot, Plutarco Elias Calles, Fidel Castro, Mao Tse Dong, Nicolae Ceausescu and the North Koreans felt (and which of them is still alive and has power feels) like stars, that is, as the heavenly bodies shining with its own light. They believed (or still feel) the gods. Here you make a maximum of great English writer Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) who wrote: "When we no longer believe in God, you start to believe in everything." Obviously, with that "everything" Chesterton wanted to refer to what God is not. What happens in North Korea is exactly that! dictator becomes the "god of the people" and the people must follow, otherwise it ends badly. Coming also taken private property ( that criminal ideology that responds Communism considers a theft) the individual is crushed by the company. Who does not bend is marginalized or life threatening. too, here in the West, we are proposing this pattern. Look at the video below, in which we talk Gianroberto Casaleggio, the spin doctor of Beppe Grillo. FYI.