Cari amici ed amiche.
Leggete questo articolo della "Gazzetta di Mantova" che è intitolato "
Ecco il galateo dei preti: "Sobri, ma non sciatti"".
Questo articolo parla del libro di un giovane prete, don Michele Garini, Vicario di Asola, in Provincia di Mantova.
Questo libro è intitolato "Galateo per i preti e la loro comunità".
Egli dà uno sguardo di ciò che dovrebbe essere un'idea di sacerdozio.
Egli denuncia la sciatteria di certi sacerdoti e del rapporto con il mondo moderno che lui vedrebbe bene.
Dal suo libro, don Garini dice:
" Qualcuno mi ha detto: perché occuparci delle buone maniere mentre le
chiese sono sempre più vuote? Io rispondo che le mie riflessioni sono
uno stimolo a mettersi in gioco, io per primo, per vivere con buon senso
ed equilibrio nel mondo di oggi. Dai modi con cui parliamo, abitiamo la
casa, usiamo il nostro denaro, frequentiamo i locali pubblici, mangiamo
e ci vestiamo può dipendere nel bene e nel male molto della pastorale.".
Il curato prosegue:
"I sacerdoti scelgono gli abiti all’interno di una gamma cromatica molto
limitata: nero, grigio, blu azzurro chiaro. Non dovrebbe essere
difficile azzeccare gli abbinamenti. Invece si vedono accostamenti
improbabili, capi consunti o completamente fuori moda, taglie sbagliate. Sull’altare non si può appoggiarsi come fosse il bancone di un saloon, sbraitare le parole, asciugarsi il sudore con il corredo, entrare nel calice con le dita.".
Egli ha parlato anche di Facebook, definendolo una perdita di tempo.
Da laico (pur credente e praticante) mi sono fatto un'idea.
Che certi sacerdoti non mettano quella solennità che dovrebbe esserci nella liturgia è vero.
Io, quando prendo la Comunione, di norma preferisco prenderla direttamente in bocca e non in mano e dopo averla presa mi inginocchio.
E' un modo di fare più tradizionale.
Debbo dire che nell'Italia del sud questa cosa è molto più sentita che non qui al nord.
Secondo me, i sacerdoti dovrebbero anche insegnare un po' di quella che è la Tradizione, che è anche il "bon ton" di cui ha parlato don Garini.
Se un sacerdote si comporta in chiesa con se fosse al bar anche i fedeli si sentiranno legittimati a fare altrettanto.
Su Facebook, invece, ho un'idea un po' diversa.
E' vero che su Facebook c'è tanta spazzatura.
La rete stessa è piena di spazzatura.
Però, se usati correttamente, i social network e la rete possono essere strumenti validi, anche per portare la Parola del Signore.
Lo stesso Beato Giovanni Paolo II Papa ci insegnò ciò.
A tale proposito, riporto le parole di don Giovanni Telò parroco di Villa Garibaldi di Roncoferraro, in Provincia di Mantova:
" NO A FACEBOOK, VIVA FACEBOOK!
Non ho letto il "Galateo per i preti"
di don Michele Garini. Tuttavia, nell'intervista alla "Gazzetta", mi
rammarica che il giovane sacerdote stronchi Facebook, definendolo "perdita di tempo". Certo, su Facebook si trova di tutto, anche molta
spazzatura: ci vuole però il coraggio di saper proporre degli argomenti
di qualità. E se un prete riesce a farlo, la "rete" può trasformarsi in
un prezioso strumento di dialogo, confronto ed evangelizzazione.
I preti mantovani, in generale, non hanno mai amato il mondo della
comunicazione. Purtroppo, i risultati si vedono: per esempio, in un
settimanale diocesano sempre più esausto o in giornalini parrocchiali
pubblicati in modo orripilante. Sono convinto che, in Seminario, si
dovrebbe fare qualche ora in meno di Teologia dogmatica e dedicare più
attenzione a come si prepara una predica.
La comunicazione è
importante; nella società massmediatica di oggi, fondamentale. La Chiesa
deve essere "nel mondo contemporaneo", come insegna il Concilio, non
estraniarsi da esso. Io, poi, sono un grande estimatore del beato don
Giacomo Alberione (il fondatore di "Famiglia cristiana"), il quale
diceva: "Se san Paolo vivesse, per farsi sentire salirebbe sui pulpiti
più elevati e moltiplicherebbe la sua parola con i mezzi del progresso
attuale: stampa, cinema, radio, televisione". Farebbe uso anche di
Facebook, non ho dubbi.".
Sostanzialmente, mi trovo d'accordo.
Va detto che quando si è davanti ad un computer ci si comporta da leone e si dice ogni cosa che nella realtà non viene detta.
Oggi, c'è una discrasia sempre maggiore tra "mondo reale" e "mondo virtuale".
Davanti ad un computer sono tutti leoni ma nella realtà molti sono conigli.
Sembra che la rete sia diventata più un luogo in cui scaricare le proprie frustrazioni.
Lo so bene io, che mi ritrovo con il blog attaccato dai trolls, da persone che non avendo nulla da fare (e che arrivando a fregarsene dello spirito natalizio) scrivono commenti pieni di insulti contro di me e non solo.
Qui ho alcune chicche fresche di giornata:
"E togliti quella maledetta e
volgare parola di bocca; antisemita. Perché ancora una volta insozzi la
memoria di coloro che davvero sono state vittime dell'antisemitismo.
Sei una persona estremamente negativa, scorretta e con idee aggressive.
su La Palestina non esiste!
dario
alle 16.46
in conclusione: il governo israeliani discrimina i palestinesi. Io l'ho
dimostrato e motivato....tu...vabbé lasciamo perdere. su La Palestina
non esiste!
dario
alle 16.44
israele discrimina i palestinesi perché non dà loro né la cittadinanza
palestinese né quella israeliana. Insomma che ne facciamo di questa
gente? Indipendenza? no, Autonomia, sì...ma che scriviamo sul
passaporto? Non lo sai. E allora appoggi la segregazione perché è
l'unica soluzione rimasta: restano in cisgiordania e nella striscia di
gaza ma senza alcuna cittadinanza. Quindi sei talmente una persona
ingiusta e raccapricciante che scrivi con sbruffonaggine "la palestina
non esiste" senza renderti conto che è questa una tragedia di milioni di
persone (ma che per te in realtà sono sottouomini in quanto musulmani,
demoniaci addirittura!). Suicidati verme, renderesti un favore
all'umanità. W rabin, W israele, W la pelestina. Li insozzi tutti e tre,
ogni giorno, con le tue farneticazioni. E cambia religione perché con
cristo non c'entri n cazzo!".
Chiedo scusa per la parolaccia nel finale ma ho voluto riportare il commento senza censure per fare vedere quanta gente con un livello culturale basso (e con poco coraggio, perché non mette la faccia) popola la rete.
Che questo "signore" sia di livello culturale basso è dimostrato dal fatto che egli non sappia che ci sono molti arabi con cittadinanza israeliana.
Questo tipo, che si fa chiamare Dario, è sicuramente un frustrato che davanti ad un computer è un leone ma che nella vita è un coniglio.
Basti vedere anche gli errori in questi suoi commenti, per capire il personaggio.
A casa mia, i nomi propri iniziano con una lettera maiuscola.
Per avere espresso una posizione pro-Israele (perché io sono pro-Israele e di ciò non ho mai fatto misteri) mi arrivano questi insulti.
Di norma, censuro questa gente.
Però, il fatto che ci sia gente simile non deve impedire a chi vuole portare un messaggio positivo di fare ciò attraverso la rete.
Sicuramente, il libro di don Garini può dare degli spunti.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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