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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 6 aprile 2013

La Gola del Furlo? Diventi Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO!

Cari amici ed amiche.

Mi rivolgo, in particolare, al Ministro dell'Ambiente, al Ministro dei Beni culturali, al Presidente della Regione Marche Gianmario Spacca e a quello della Provincia di Pesaro-Urbino Matteo Ricci .

Nella Provincia di Pesaro-Urbino vi è una zona ricca di storia, di cultura e di pregio ambientale, la Gola del Furlo.
La Gola di Furlo è un valico che si trova nell'Appennino Umbro-Marchigiano.
In esso passa la Via Flaminia, un'antica via di epoca romana, sul cui tracciato passa l'attuale Strada Statale 3.
Sul tracciato della vecchia via romana (che collegava Rimini a Roma) e che è stato occupato dalla vecchia Strada Statale 3 è ancora in funzione la galleria del Furlo.
Lo stesso nome è dato dalla galleria.
Infatti, il termine "Furlo" deriva dal latino "forus", ossia "foro".
Questa galleria risale all'epoca romana.
Oggi, noi abbiamo macchinari e tecnologie che ci consentono di bucare montagne come se niente fosse.
Al tempo degli Antichi Romani, come in epoche successive, si doveva operare a mano.
Prima, si accendevano dei fuochi sulla roccia.
Poi si buttava dell'acqua fredda.
Lo shock spaccava la roccia, che veniva poi rimossa a mano, con gli scalpelli e a dorso di mulo.
Le antiche strade romane erano state fatte con grande perizia tecnica.
Per passare le montagne e superare valli e dislivelli, si fecero molti ponti e gallerie.
Sull'ingresso nord orientale è visibile l'iscrizione che recita: "IMP(erator) CAESAR AUG(ustus) – VESPASIANUS PONT(ifex) MAX(imus) – TRIB(unicia) POT(estate) VII IMP(erator) XVII P(ater) P(atriae) CO(n)S(ul) VIII – CENSOR FACIUND(um) CURAVIT(l’ultima asta dell’VIII è probabilmente un'aggiunta).".
La galleria del Furlo è una testimonianza di quel passato.
Oggi c'è una superstrada, con nuove gallerie, e quindi la vecchia strada può essere fruibile per fare escursioni in zona.
Anche la zona, però, è importante.
Questo territorio che è solcato dal fiume Candigliano (che è un affluente del Metauro) ospita una riserva naturale di ben 3.600 ettari di boschi.
La flora è caratterizzate da felci rupicole come l'Asplenio grazioso o dalla Campanula di Tanfani.
Vi è anche la rara ed endemica Moherigia papulosa.
A livello faunistico è contemplata la presenza dell'aquila reale, del lupo, dell'istrice, dell'ululone dal ventre giallo e della puzzola.
Vi sono anche il daino ed il cinghiale.
A livello storico, vi sono importanti centri come Cagli, Acqualagna , Apecchio ed Urbania, tutti centri importanti da un punto di vista storico ed artistico.
Questa zona merita di diventare Patrimonio dell'Umanità.
Cordiali saluti.




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AstraZeneca ha ritirato il suo vaccino anti-Covid

Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".