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domenica 14 aprile 2013

Terzo tunnel del Gran Sasso? Va fatto ma ad alcune condizioni.

Gran Sasso, ingresso del Laboratorio Nazionale nel tunnel

Cari amici ed amiche.

Nel 2008, avevo scritto su "Italia chiama Italia" un articolo intitolato "Il Gran Sasso è in pericolo!".
E' stata bloccata la realizzazione del terzo tunnel.
Ora, io trovo che questa decisione scandalosa.
Ad oggi, per accedere Laboratori Nazionali del Gran Sasso, si deve entrare nel tunnel dell'Autostrada A24 Teramo-L'Aquila-Roma, in direzione Roma.
Ora, ciò comporta dei problemi.
Il primo è il fatto che la galleria serva sia all'autostrada che a coloro che devono accedere al laboratorio.
Nel punto adiacente agli ingressi del laboratorio il tunnel è ad una sola corsia.
Ergo, il traffico dell'autostrada può usare solo una corsia.
Ora, poniamo caso che vi sia un incidente o che si debbano fare dei lavori nella galleria opposta, quella in direzione di Teramo.
In tale caso, vi sarebbe la paralisi.
Il secondo problema riguarda la ventilazione dei laboratori.
Il condotto di ventilazione passa nel tunnel.
Ora, in caso di incidente e di sviluppo di fiamme nella galleria, ci sarebbero dei rischi non indifferenti per chi lavora nel laboratorio.
Per questo motivo, ritengo giusto che si faccia un tunnel apposito che serva solo ed esclusivamente per i laboratori.
In pratica, il Gran Sasso diventerebbe come la Cheyenne Mountain, il bunker nucleare che è sede del NORAD si trova nel Colorado e che a noi è famoso per la serie TV Stargate SG1.
Questo complesso comunica con l'esterno attraverso un'apposita galleria.
Ora, il Gran Sasso ha delle criticità.
La più importante è il fatto che questa montagna abbia al suo interno sacche d'acqua che alimentano i torrenti e gli acquedotti.
Quando venne scavato il tunnel autostradale, il 15 settembre 1970, venne bucata una di queste sacche.
Si creò un getto d'acqua a 60 atmosfere di pressione che travolse ogni cosa.
La parte più bassa della città di Assergi si allagò.
I torrenti ebbero un calo delle loro portate che è documentato dalla seguente tabella.

Diminuzione della portata delle sorgenti:
SorgentePortata
Valle Fredda-95%
Ruzzo-70%
Sopra Casale S. Nicola-70%
Rio Arno-40%
Chiarino-40%
Mortaio d'Angri-40%
Vitello d'Oro-40%
Tempera-25%
Vetoio-25%
Tirino-10%
Aterno-10%

Oggi, per fortuna, vi sono delle nuove tecnologie e quindi certi errori si possono evitare.
Inoltre, l'acque che verrebbe dispersa potrebbe essere recuperata, grazie alla costruzione di collettori e serbatoi artificiali.
Io penso che un'opera così possa essere utile e possa creare anche dei posti di lavoro.
Cordiali saluti.


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