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mercoledì 24 aprile 2013

Gestione pubblica dell'acqua? No, gestione efficiente l'acqua!



Cari amici ed amiche.

Ieri, ho partecipato ad un meeting organizzato dagli amici Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana.
Ero stato invitato ed ho partecipato.
La relatrice di questo incontro era Annalisa Gazzoni, una iscritta al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, che è stata Assessore all'Ambiente del Comune di Roncoferraro.
Ho ascoltato con molto interesse quanto espresso da Annalisa Gazzoni che ha parlato della gara privatizzazione del gruppo TEA S.P.A, l'azienda che gestisce l'acqua in vari Comuni della Provincia di Mantova, compreso Roncoferraro, il Comune in cui abito.
Io ho ascoltato la signora Gazzoni, che ha spiegato la cosa in modo esaustivo, ma non sono d'accordo con lei.
In primo luogo, il referendum del 12 e del 13 giugno 2011 abroga l'obbligatorietà dell'introduzione del socio privato nelle aziende che gestiscono l'acqua (che era stata proposta nel decreto Ronchi) ma non l'introduzione di soci privati in quanto tale.
Ergo, la legge non impedisce la privatizzazione, anche se c'è stato il referendum.
Inoltre, va detta un'altra cosa: servizio pubblico non è sinonimo di servizio migliore.
A me, personalmente, che l'acqua sia gestita da un'azienda pubblica o da un'azienda privata non frega nulla.
Lo dico con il massimo rispetto per gli altri.
A me interessa che chi gestisce l'acqua sia trasparente nella sua gestione e che dia un servizio efficiente e ad un prezzo giusto.
Io penso che ai cittadini debba interessare questo.
Se la privatizzazione della TEA S.P.A serve ad abbattere i costi che devono essere pagati dai cittadini ben venga!
Ora, molti dei nostri acquedotti perdono più del 60% dell'acqua, a causa della loro vetustà e della scarsa manutenzione.
Inoltre, specie in certe zone del sud dell'Italia, la captazione dell'acqua è molto scomoda poiché le sorgenti si trovano a quote alte e quindi servono strutture ardite.
Ora, provate a creare una gestione pubblica di questi acquedotti.
I costi di manutenzione e quant'altro andrebbero a ricadere sui cittadini.
Con la crisi che c'è ciò non  sarebbe il massimo.
Che poi serva la trasparenza è lapalissiano.
Dovrebbero essere fatte delle norme volte a ciò.
Però, la privatizzazione dell'acqua non è una cosa di per sé negativa.
Semmai, vanno fatte norme che garantiscano la trasparenza e la libera concorrenza.
Così si possono evitare le situazioni di potenziale illegalità.
Cordiali saluti.









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