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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 22 aprile 2013

O si eleggeva Napolitano o ci sarebbe stata la dittatura!

Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo scritto su "Italia chiama Italia" ed intitolato "Quirinale, Napolitano (ri)eletto è segno di politica debole".Ora, che nella nostra politica ci siano dei problemi è cosa vera.

Però, Beppe Grillo non è la risposta.
Proprio questa sera, uno dei senatori del suo movimento, il senatore Marino Mastrangeli, rischia di essere espulso perché "reo" (agli occhi dei suoi colleghi di partito) di avere partecipato a dei talk show politici.
I parlamentari del Movimento 5 Stelle si sono riuniti per valutare l'ipotesi di espulsione di Mastrangeli.
Siamo alla follia pura.
Con tanti problemi che ci sono, questi "signori" si riuniscono per trattare la questione dell'espulsione di un loro senatore "reo" di avere partecipato ad una trasmissione televisiva, cosa che lo statuto del loro movimento "sconsiglia", per non dire che proibisce.
Ora, Beppe Grillo e soci citano la Costituzione.
Peccato, che essi la applichino a loro modo, per non dire che la violino.
L'articolo 21 della nostra Costituzione recita:

"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.

In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto.

La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.

Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni
.".

Ora, se una persona vuole manifestare il proprio pensiero andando in un talk show lo può fare.
Nessuno ha il diritto di vietarglielo.
Beppe Grillo dovrebbe saperlo.
Inoltre, si parla anche di "laicità".
Molti intendono come laicità la separazione tra religione e politica e tra Stato e Chiesa.
Il concetto di laicità è assai più complesso.
Esso, infatti, implica la tolleranza ed il rispetto tra idee politiche diverse.
Ora, una persona come Beppe Grillo, che parla di "colpo di Stato" quando  i due maggiori si accordano sul nome del Presidente della Repubblica o che dice che chi non la pensa come lui è "morto" non esprime un pensiero laico.
I "grillini"  non esprimono un pensiero laico, quando vogliono imporre il nome del Presidente delle Repubblica da eleggere o i provvedimenti che il Governo dovrebbe prendere.
Il caso del sistema siciliano è un esempio.
Com'è noto, la Giunta capeggiata da Rosario Crocetta si è avvalsa dall'appoggio del Movimento 5 Stelle, un appoggio condizionato.
Infatti, quando non fa cose gradite al Movimento 5 Stelle, Crocetta è in minoranza.
Questo ha indotto il governatore siciliano a fare scelte assurde, come quella del blocco della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, il blocco del MUOS di Niscemi o l'abolizione delle Province, che di fatto sostituisce degli enti democraticamente eletti con altri nominati.
Per quanto possa essere segno di una debolezza della politica, la rielezione di Napolitano è stata una garanzia di democrazia.
L'alternativa sarebbe stata la dittatura imposta dalla rete, la dittatura di Beppe Grillo.
Cordiali saluti.




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