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mercoledì 10 aprile 2013

Dal sito della Regione Lombardia: "Vinitaly, Maroni e Fava: sostenere il comparto".



Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo scritto sul sito della Regione Lombardia ed intitolato "Vinitaly, Maroni e Fava: sostenere il comparto":


"(Ln - Verona) Strenua difesa della filiera agroalimentare e, quindi, anche di quella vitivinicola. Alcune tra le eccellenze lombarde, del resto, si trovano lì. E' l'impegno ribadito a Verona, dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e dall'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava, in visita a 'Vinitaly', quest'anno al traguardo della 47a edizione. "Difendere il vino - ha sancito il presidente - significa difendere la nostra economia".



UN SETTORE IN CONTROTENDENZA - Nel 2012, mentre la crisi faceva calare la scure su oltre un milione di posti di lavoro, il vitivinicolo ha messo il segno più sia sul fronte occupazionale (+ 3 per cento), che su quello delle esportazioni (+ 10 per cento), rivelandosi settore trainante per i nostri fatturati. "La Regione può fare molto - ha spiegato Maroni - attraverso il sostegno diretto, l'intervento sulle autorità europee e l'impegno a porre fine al consumo di territorio". Come quello concesso all'edificazione dei centri commerciali, per esempio. La difesa del settore - ha sottolineato Maroni - passa anche dalla tutela dei marchi e dalla conseguente lotta alla contraffazione, che "produce un danno terribilmente rilevante" e contro la quale si intende intensificare l'azione di contrasto a "tolleranza zero".



PREMIARE L'ECCELLENZA - Allo stand del Consorzio tutela Valcalepio il presidente e l'assessore hanno conferito il Premio Cangrande 'Benemeriti della vitivinicoltura' alla produttrice di Monzambano (Mn) Chiara Tugliozzi, patron dell'azienda 'Ricchi Stefanoni'. Una cerimonia breve, ma occasione per riconoscere i meriti a chi dedica ogni sforzo e mezzo questa straordinaria realtà produttiva, che, ha ribadito il presidente "ci fa onore e rappresenta una delle migliori eccellenze di Lombardia in Italia, in Europa e nel mondo".



SOSTEGNO AI PRODUTTORI - Dalla manifestazione fieristica più importante del comparto, l'assessore Fava ha rilanciato il sostegno della Regione ai produttori, rivolto principalmente "alla sburocratizzazione e al coordinamento". A queste si aggiungono le azioni a favore dell'internazionalizzazione sul fronte commerciale, che, beninteso, "non significa delocalizzazione" ha assicurato. Fondamentale, poi, il fronte europeo. "All'Europa - ha proseguito - chiediamo di non penalizzarci con misure e azioni a favore dei Paesi del Nord Europa e, a livello nazionale, rispetto a colture e produzioni differenti, che meritano uguale rispetto ma che nulla hanno a che vedere con quello che facciamo noi nelle nostre regioni". Tutti versanti strategici, su cui la Regione interviene e interverrà con gli strumenti a disposizione. Fare, ma fare anche sapere. "Servono divulgazione e promozione - ha ammonito da ultimo Fava, mettendo in luce un altro fronte su cui massimo è l'impegno a sostegno delle aziende lombarde -, promozione dei nostri prodotti e delle loro caratteristiche uniche". La vetrina di Vinitaly, con l'affluenza da tutto esaurito già registrata in questi primi due giorni, ne è ambizioso esempio
.".

Io sono d'accordo al 100% con quanto sostenuto dal presidente Maroni e dall'assessore, che tra l'altro è anche mio conterraneo (e che quindi conosce la realtà agricola), Giovanni Fava che durante l'evento del "Vinitaly" che si è tenuto a Verona hanno detto queste cose.
Il nostro vino è uno dei prodotti di eccellenza.
Non mi riferisco solo ai vini lombardi, come Lugana di Sirmione o il Lambrusco mantovano, o a quelli veneti, come l'Amarone della Valpolicella, il Recioto, il Prosecco o il Vespaiolo, ma a tutti i prodotti della viticoltura italiana.
Cito come esempi lo Sciacchetrà  ligure, il Chianti toscano, il Verdicchio di Jesi, il Montepulciano d'Abruzzo, l'Est Est Est  di Montefiascone o il Nero d'Avola
Sono tutti prodotti di altissima qualità e pregio.
Per la loro produzione, vi è un disciplinare rigido.
Per esempio, lo Sciacchetrà ligure è un vino fatto con uve passite. Le tipologie di uve sono il Bosco (60%), il Vermentino e l'Albarola.
Il termine "Sciacchetrà" deriva dalle due parole liguri "sciaccà", che significa "pigiare con le mani", e "trac", ossia "tirare fuori il vino".
Quindi, dietro lo Sciacchetrà c'è una storia, così come c'è una storia dietro un altro vino, come l'Est Est Est, che è legato all'imperatore Enrico V che nel 1111 dovette andare da Papa Pasquale per prendere la corona del Sacro Romano Impero, portandosi al seguito il vescovo Johannes Defuk che mandò il suo coppiere a cercare il vino. Arrivato a Montefiascone (in Provincia di Viterbo), il coppiere urlò "Est! Est!, Est!!!" perché il vino era buono.
Lo stesso discorso può valere per lo Spumante di Asti, che viene prodotto con il metodo Martinotti, ossia con l'assemblaggio di vini base, la filtrazione, l'aggiunta di lieviti selezionati (Saccharomyces cerevisiae), la presa di spuma, il travaso isobarico (ossia a pressione costante), la filtrazione isobarica (sempre a pressione costante), l'imbottigliamento isobarico, la tappatura ed il confezionamento.
Bere un bicchiere (lo dico anche se sono astemio) mette in contatto la persona con la storia di un territorio.
Purtroppo, i nostri vini sono oggetto di contraffazione ad opera di imprenditori di altri Paesi.
Così, per esempio, ci può essere del Traminer e del Custoza prodotti in Canada o del vino Chianti o del Cirò prodotti in California.
Magari, questi vini saranno anche buoni ma essi creano danni ai nostri prodotti e a chi li produce.
I nostri produttori di vino sono danneggiati da questa concorrenza sleale.
Io penso che serva un accordo tra governi, per evitare ciò.
Per esempio, si potrebbe fare un accordo con tra il Governo italiano e quello canadese contro la contraffazione.
Il Governo canadese potrebbe tutelare i nostri vini ed il nostri prodotti ed in cambio noi potremmo fare lo stesso con i prodotti canadesi, come il Maple syrup  (sciroppo d'acero) o gli ottimi vini bianchi canadesi, sul nostro territorio.
La politica è anche un patto tra postulanti.
In questo senso, la macro-regione promossa dal presidente Maroni può essere utile perché faccia pressione sul Governo italiano, perché si muova in questa direzione.
Serve anche un'istruzione contro la contraffazione.
Io, se fossi nel presidente Maroni, farei organizzare del banchetti nelle sagre paesane (come la "Festa del Pesce" che si terrà qui a Roncoferraro, in Provincia di Mantova,  dal 24 al 27 maggio) in cui ci sono degli esperti che aiutano a fare conoscere i vini prodotti il loco e a distinguerli dalla copie.
Salviamo i nostri prodotti, per salvare tanti posti di lavoro.
Cordiali saluti.










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