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giovedì 18 aprile 2013

Il mistero dell'Abbazia di Lucedio

Cari amici ed amiche.

Ieri sera, ho visto la trasmissione televisiva "Mistero" che va in onda su "Italia 1".

In questa puntata si è parlato di un'abbazia che si trova in Piemonte, l'Abbazia di Lucedio.
Essa si trova presso Trino Vercellese, in Provincia di Vercelli.
L'abbazia fu fondata nel XII secolo dai monaci cistercensi provenienti dal monastero di La Ferté, presso Chalon sur Saone, in Borgogna.
Essi bonificarono i terreni di quella zona.
L'abbazia assunse il nome di Santa Maria di Lucedio.
Essa crebbe grazie a degli abati che seppero valorizzarla, come il Beato Oglerio.
Il monastero crebbe fino al XVIII secolo.
Nel 1784, esso ebbe uno scontro con la diocesi di Casale Monferrato.
L'abbazia venne secolarizzata e data all'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.
Nel 1792, l'ordine conferì la commenda al duca Vittorio Emanuele I di Savoia ma pochi anni dopo, Napoleone soppresse l'abbazia e la diede a Camillo Borghese, a parziale risarcimento delle collezioni d'arte che erano state soppresse.
L'abbazia cadde in rovina.
Oggi, essa accoglie un'azienda agricola, l'azienda "Magico Lucedio".
Ora, intorno a questo complesso abbaziale vi sono dei misteri.
Il nome è un mistero.
Lucedio, infatti, può significare sia "Luce di Dio" e sia al "Portatore della Luce", l'angelo ribelle "Lucifero".
Un altro mistero riguarda la sala capitolare.
Qui, vi è una "colonna che piange", un po' come quelle di cui ho parlato nell'articolo intitolato "Da Gerusalemme a Roma, da Roma a Gerusalemme, la parole del rabbino capo di Roma, rav Riccardo Di Segni".
Secondo la leggenda, pare che questa colonna "pianga" per le ingiustizie viste.
Un'altra leggenda è ancora più oscura.
Nella vicina chiesa di Santa Maria delle Vigne vi è un affresco che raffigura un organo.
Questo affresco reca uno spartito musicale che è chiamato lo "Spartito del diavolo".
Secondo la leggenda, venne evocato uno spirito malvagio, nei pressi del vicino cimitero, a metà strada tra l'abbazia e Grangia di Darola.
Gli evocatori persero il controllo del demone che si impossessò delle menti degli abati che fecero soprusi di ogni tipo.
Il Papa, nel 1784, mandò un esorcista che intrappolò il demone con uno spartito musicale palindromo.
Proprio in quel periodo, guarda caso, fu chiusa l'abbazia.
Sempre secondo la leggenda, se il brano musicale viene suonato dall'alto in basso e da destra a sinistra, si evoca il demonio.
Se il brano viene suonato normalmente, da sinistra a destra e dall'alto al basso, si rafforza il sigillo e si imprigiona il demonio.
Nella cripta dell'abbazia ci sono dei corpi di monaci mummificati che pare servano a fare la guardia e ad impedire al demonio di salire.
Ora, io ho fatto delle ricerche.
Nel 1738, Papa Clemente XII condannò la massoneria con la lettera apostolica "In eminenti apostolatus".
Nel 1751, Papa Benedetto XIV condannò la massoneria con la bolla "Providas Romanorum".
In quel periodo, infatti, la massoneria era entrata negli ordini religiosi.
Cistercensi, francescani, benedettini ed altri avevano molto affiliati alla massoneria.
Solo i gesuiti non avevano affiliati alla massoneria, che era molto presente in Piemonte.
Questo potrebbe avere fatto preoccupare il Papa.
Forse, in questa leggenda c'è un fondo di verità.
Termino con una mia poesia.

CANTO DE 'L PRINCIPATO DI LUCEDIO

Sì fatto fuit in terra di Monferrato...
di Dio o per lo corruptor maior...
qui de la Luce portator si disse d'oscuro fuit paludato...
Lucifero...Lucedio...ove fuoddi l'omo evocò quello...
et la pesta d'onne omo l'alma a pigliar prese...
qui de 'l mal lo sacro convento quello fece castello...
et da dritta a manca non sonar quel canto...
come da 'l piede al capo...ché s'apre l'Inferno...
o omo...se cum Dio restar vuoi et santo!

Qui columna a plorar mai più abbia 'n eterno!

Cordiali saluti.





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