Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

sabato 20 aprile 2013

Ravasi: "Il 65% della popolazione mondiale non ha la piena libertà religiosa!"



Cari amici ed amiche.

L'amico Angelo Fazio ho portato alla mia attenzione un articolo del sito "Vatican Insider" che recita:


"RAVASI: ''IL 65% DELLA POPOLAZIONE MONDIALE NON HA PIENA LIBERTA' RELIGIOSA''
Il presidente del Pontificio consiglio per la Cultura lo ha detto nel messaggio inviato al convegno del Tedx

REDAZIONE
ROMA 19 aprile 2013

Il 65% della popolazione del mondo vive in Paesi dove c'è una restrizione della liberta religiosa, che è invece «un diritto fondamentale» al quale «i governi non dovrebbero mai essere indifferenti». Lo ha evidenziato il cardinal Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio per la Cultura, in un messaggio inviato al convegno sulla libertà religiosa organizzato da Tedx Via Della Concilazione. Un evento che vede coinvolti, oltre ad esponenti di diverse religioni e testimoni che vivono in aree travagliate del pianeta, anche personaggi della musica, arte, cultura e sport.

«Nei nostri tempi - ha rilevato il card. Ravasi - la libertà religiosa non è un'opzione ma una necessità. C'è una dolorosa mancanza di libertà religiosa in molte parti del mondo» che a volte sfocia anche in «violenza mirata e intimidazione costante». Ci sono Paesi in cui si assiste a delle vere e proprie persecuzioni, per esempio deve i cattolici sono minoranza, «ma anche nelle società più democratiche, più occidentali si assiste a restrizioni della libertà religiosa quando per esempio medici sono forzati a praticare l'aborto». E Ravasi ha concluso: «La libertà religiosa sarà sempre più a rischio se non siamo vigilanti».

L'evento in corso a via della Conciliazione sulla libertà religiosa è trasmesso in streaming attraverso il web. Facebook e Twitter sono agli altri canali della comunicazione della kermesse. Un evento dunque che si avvale delle più avanzate tecnologie per mettere in connessione le persone in varie parti del mondo sul valore della libertà religiosa. Tra i relatori all'evento ci sono il Rabbino Capo David Rosen, il campione di basket Vlade Divac, la cantautrice Gloria Estefan, l'astronomo gesuita Guy Consolmagno
.".

Queste restrizioni toccano in particolare i cristiani.
Parliamo, per esempio, dei Territori Palestinesi.
Qui, per esempio, i cristiani si sono dimezzati, a causa dei terroristi di Hamas.
In compenso, i cristiani sono tollerati e rispettati in Israele.
In altri Paesi islamici, i cristiani subiscono restrizioni pesanti.
Pensiamo, ad esempio, anche alla Turchia.
Formalmente, la Turchia è laica.
Tuttavia, ci sono leggi che sfavoriscono tutti i luoghi di culto non musulmani, come le sinagoghe e le chiese.
Per esempio, alle comunità non musulmane non è permesso avere beni.
I fedeli cristiani non possono aprire nuove chiese e seminari, se non quelli riconosciuti dal Trattato di Losanna  del 1923.
Diversi istituti cristiani sono stati nazionalizzati, come l'Accademia ortodossa di Halki ed il seminario dei Frati Cappuccini di Mersin.
In Libia, con la rivoluzione di Mu' ammar Gheddafi del 1969, molte chiese furono chiuse.
Oggi ci sono solo due chiese cattoliche aperte al culto, una a Tripoli ed una a Bengasi.
La cattedrale di Tripoli, che fu costruita da Saffo Panteri nel 1928, fu sconsacrata e trasformata in moschea.
La stessa sorte toccò alla sinagoga di Tripoli e alla cattedrale di Bengasi.
Altre chiese furono sconsacrate, come nel caso della chiesa della Madonna della Guardia di Tripoli, che oggi è una palestra di arti marziali.
A fatica, i cristiani riuscirono a farsi rispettare.
Per esempio, dopo una lunga trattativa, il vescovo di Tripoli, monsignor Giovanni Martinelli, riuscì a trattare con Gheddafi per dare la chiesa di Santa Maria degli Angeli di Tripoli (che era stata trasformata in una pinacoteca) alla Chiesa anglicana.
Con la caduta di Gheddafi e l'insorgere del fondamentalismo islamico, per i cristiani di Libia la situazione si è fatta difficile.
Il 2 marzo 2013, sono stati arrestati ben 100 cristiani egiziani.
Ne parla l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Islamisti scatenati: «arrestati» in Libia 100 cristiani egiziani".
La "colpa" di questi cristiani era quella di fare proselitismo, secondo le autorità.
In Egitto, la situazione dei cristiani è precaria.
Il buon Angelo Fazio, che oramai considero mio collaboratore, ha portato alla mia attenzione un articolo intitolato "Egitto: “Stupro legittimo verso donne cristiane senza velo”".
In pratica, ci sono uccisioni di cristiani e stupro di donne cristiane.
Anche in Paesi non islamici ci sono problemi.
In Corea del Nord, essere cristiani è un rischio.
Qui, infatti, vi è una feroce dittatura comunista che ha un forte culto della personalità dei dittatori.
Il Cristianesimo è visto come una "longa manus" del capitalismo.
Lo stesso discorso vale per la Cina.
Qui c'è l'Associazione Patriottica dei cattolici cinesi che è un'associazione in mano al regime comunista, che vuole annientare il Cristianesimo.
La maggioranza dei cattolici cinesi, però, è fedele alla Chiesa clandestina, che è legata a Roma.
In America del Sud, il cattolicesimo ha un punto di forza ma i governi dei vari Paesi, per lo più marxisti, cercano di limitare la Chiesa.
Il caso del Venezuela di Hugo Chavez o dell'Uruguay in mano alla formazione marxista "Frente Amplio" sono due esempi.
In Venezuela vi è anche un forte antisemitismo.
In Occidente, la Chiesa non è perseguitata con atti violenti ma i cristiani subiscono una vera e propria discriminazione.
Per esempio, in nome del "politicamente corretto"  si tolgono i simboli religiosi.
Il caso del cimitero di Albinea, che si trova a Reggio Emilia, è un esempio di ciò.
In questo cimitero mancano tutti i simboli religiosi.
Inoltre, i governi fanno leggi pro aborto, pro eutanasia e pro matrimoni ed adozioni gay.
Il caso della Francia è uno dei tanti.
Qui in Italia, giusto ieri, si è impedito ad un fanatico dei matrimoni gay e dell'aborto, qual è Stefano Rodotà, di salire al Quirinale.
La libertà di culto è sempre più ridotta, in nome del relativismo.
Anche per questo motivo, questa è l'epoca della testimonianza.
Cordiali saluti.





Nessun commento:

Posta un commento

Translate

Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.