Cari amici ed amiche.
L'amico Marco Stella mi ha inoltrato questa nota:
"È ovvio che il colore della pelle dell’Onorevole Cecile Kyenge abbia chiamato l’attenzione di molti Italiani ed in particolar modo dei militanti della mia area politica. A me personalmente non è il colore della Kyenge che scandalizza, ben lungi da me ogni pensiero di tipo razzista, ma che mi scandalizza è l’idea che sia stato creato un ministero dell’integrazione.Tale ministero si occuperà fondamentalmente di due cose: integrare gli stranieri in Italia dando maggior attenzione alle esigenze degli stranieri;iniziare un processo perverso che condurrà il nostro Paese dallo Ius Sanguinis allo Ius Soli ossia verso un diritto di cittadinanza all’americana dove sarà considerato Italiano chi nascerà in Italia scompaginando definitivamente la nostra concezione tradizionale di cittadinanza. Contro questi due principi ci si deve scagliare apertamente, bisogna essere informati e saper controbattere glia argomenti del ministero in questione con nozione di causa mettendo in rilievo ad esempio che l’integrazione è figlia del concetto di buon ospite dove sta allo straniero adeguarsi al funzionamento del Paese ospitante senza troppe pretese, ancor di più in un momento storico dove per gli stessi Italiani è difficilissimo trovar lavoro e tirare avanti. Allo stesso modo va fermamente difeso il diritto di sangue affermando che oggi esistono già forme per ottenerla cittadinanza italiana senza esser nati in Italia e tali forme sono già più che sufficienti. Invito pertanto tutti coloro che hanno condiviso con me un ventennio di attività politica di evitare attacchi diretti alla Ministro in questione controproducenti atteggiamenti razzisti che non fanno altro che delegittimare l’ideale che serviamo fedelmente. Concentratevi sul contenuto e non sulla forma. ".
Condivido in pieno le perplessità di Stella.
Io non ho nulla contro l'onorevole Kyenge.
Per me può avere caratteri somatici africani, nordeuropei, mediterranei, asiatici e quant'altro.
Tuttavia, mi lascia perplesso il concetto stesso di "Ministero dell'Integrazione".
Questa è una critica che faccio al Governo Letta.
Io penso che un Ministero dell'Integrazione non serva.
Lo considero più un orpello, qualcosa di facoltativo.
In momento di crisi come questo, creare un ministero in più è un costo.
Si sarebbe potuto nominare l'onorevole Kyenge come Vice-ministro o sottosegretario al Ministero della Cooperazione economica o come sottosegretario al Ministero del Lavoro o alla Presidenza del Consiglio e darle la delega in materia di integrazione.
La cosa che temo, però, è un'altra.
Marco Stella l'ha detta bene.
Io temo che si voglia sostituire il diritto di cittadinanza tramite lo "Ius sanguinis" con lo "Ius soli".
In pratica, secondo lo "Ius soli", chi nasce in Italia diventa cittadino italiano.
Ora, la cosa che temo è che si facciano diventare italiane persone di origine maghrebina, piuttosto che slava o asiatica, anche a scapito di cittadini che risiedono all'estero.
Così, mentre asiatici, maghrebini e slavi diventano cittadini italiani, molti giovani italo-canadesi, italo-americani, italo-brasiliani, italo-uruguaiani, italo-argentini, italo-tedeschi ed altri, rischiano di non avere diritto alla cittadinanza italiana.
Questo sarebbe molto grave.
Già c'è chi vorrebbe togliere il diritto di voto agli italiani residenti nel mondo.
Se poi volessimo togliere loro anche il diritto di scegliere di mantenere o meno la cittadinanza italiana faremmo un'azione davvero stupida!
Ripeto, il mio non è un ragionamento xenofobo.
Io non ho nulla contro l'onorevole Kyenge, che tra l'altro è cittadina italiana e quindi ha tutto il diritto di stare al governo.
Però, il problema è serio.
Se posso dare un suggerimento al Primo Ministro Letta è quello di mettere nel Governo, come sottosegretario o Vice-ministro al Ministero degli Affari Esteri un deputato eletto all'estero.
Io proporrei una persona di spessore, come l'onorevole Ricardo Merlo, leader del Movimento Associativo degli Italiani all'Estero (MAIE), o l'onorevole Guglielmo Picchi, del Popolo della Libertà.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Translate
Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Nessun commento:
Posta un commento