Voglio parlarvi di due idee religiose agli antipodi, il Giudaismo messianico ed il Cristianesimo positivo.
Il Giudaismo messianico nacque nel XIX secolo ma già nel 1718 l'illuminista inglese John Toland scrisse nella sua opera "Nazarenus" che i cristiani "dovrebbero mantenere la Torah tra gli ebrei".
La prima Congregazione giudaico-messianico fu fondata a Chisinau (Moldavia) nel 1886, da Ioseph Rabinovich.
Poi, questa religione sincretica si diffuse in altre parti d'Europa e negli Stati Uniti d'America.
Questa religione è sincretica tra Giudaismo e Cristianesimo.
I giudei messianici pregano secondo la tradizione ebraica (con il Bar Mitzvah, il Kaddish per i defunti), usano oggetti come il talled ed il tellifin e leggono la Torah.
I giudeo-messianici maschi si fanno circoncidere.
Alcuni credenti giudeo-messianici mangiano kosher, altri no.
Però, essi riconoscono Gesù Cristo come Salvatore.
Molti giudei-messianici riconoscono la Trinità nel Padre (Ha Shem), nel Figlio (Ha Meshiac) e nello Spirito Santo (Ruach ha Qodesh) altri no.
Per convertirsi al Giudaismo messianico, ci si basa sull'identità dell'ebreo.
Nel 2006, il Messianic Jewish Rabbinical Council ha stabilito che un corpo messianico riconosce come ebreo un individuo nato da una madre ebrea o che si è convertito al Giudaismo.
Assorbendo anche le prospettive dell'Ebraismo ricostruzionista (l'Ebraismo che pone l'accento sulle tradizioni e la lingua ebraiche), il Messianic Jewish Rabbinical Council riconosce come ebreo anche una persona nata da padre ebreo che ha fatto atti pubblici di appartenenza alla comunità ebraica.
Accanto al Giudaismo messianico vi è il Cristianesimo positivo.
Esso fu una dottrina che si formò nella Germania nazista.
Il Cristianesimo positivo si rifece alle dottrine di Marcione (85-160 AD), il vescovo di Sinope, una città dell'attuale Turchia.
Marcione sosteneva che tra il Vecchio Testamento (che contiene anche la Torah) ed il Nuovo Testamento non ci fosse continuità.
Per lui, la divinità degli ebrei era inferiore.
Egli riteneva che tra Ebraismo e Cristianesimo non ci fosse continuità, iniziando un'eresia.
Inoltre, i marcioniti (gli adepti della setta di Marcione) non usavano il vino ma l'acqua per celebrare l'Eucaristia.
Il canone della Bibbia di Marcione riconosceva un Vangelo (il Vangelo secondo Luca epurato dal alcune parti) e dieci lettere di Paolo.
Inoltre, essi rifiutavano il matrimonio e praticavano una rigorosa astinenza alimentare.
Il marcionismo ispirò i bogomili ed i catari.
Il marcionismo ispirò anche i nazisti che formarono il Cristianesimo positivo.
Su questa dottrina eretica, abbiamo queste citazioni del dittatore tedesco Adolf Hitler:
● «Noi siamo i primi a riesumare questo insegnamento! Attraverso di noi soltanto, e solo da questo momento, questi insegnamenti celebrano la propria risurrezione! Maria e Maddalena stavano a fianco di una tomba vuota, perché cercavano l’uomo morto. Ma noi ci proponiamo di resuscitare i tesori del Cristo vivente!» (Henry Ashby Turner, Hitler: memoirs of a confidant, Yale University Press, New Haven and London, 1985, pp. 139-40)
● «Mi è stato rimproverato il modo in cui tratto la questione ebraica. Per 1500 anni la Chiesa cattolica ha considerato gli ebrei come esseri nocivi [Schadlinge], li ha confinati nel ghetto ecc., perché si sa cosa sono gli ebrei. Nell’età del liberalismo non si è più visto questo pericolo. Io non metto la razza al di sopra della religione, ma vedo come elementi nocivi per lo Stato e per la Chiesa gli esponenti di questa razza, e forse sto rendendo alla cristianità il più grande servizio”. (Renato Moro, La Chiesa e lo sterminio degli ebrei, Il Mulino, Bologna, 2002, p. 36)
● «Siamo un popolo con religioni differenti, ma un unico popolo. Il problema non è quale fede conquisti l'altra, il problema è piuttosto se il cristianesimo resiste o crolla... Nelle nostre fila non tolleriamo nessuno che attacchi gli ideali del cristianesimo... nei fatti il nostro movimento è cristiano. Noi desideriamo ardentemente che cattolici e protestanti facciano conoscenza reciproca nel momento di estrema difficoltà in cui versa il nostro popolo». (Richard Steigmann Gall, Il santo Reich, Boroli, Milano, 2005, p. 97)
● «I miei sentimenti cristiani mi dicono che il mio Signore e Salvatore è un combattente. Mi indicano l'uomo che un tempo, solo e circondato soltanto da pochi seguaci, riconobbe questi ebrei e chiamò a raccolta contro di loro, e che come vero Dio fu il più grande non soltanto nel soffrire, ma anche come guerriero». (A. Hitler, Völchischer Beobachter, 22 aprile 1922)
● «Non posso immaginare Cristo se non biondo e con gli occhi azzurri, mentre il diavolo lo vedo soltanto con una ghigna ebraica». (A. Hitler, Völchischer Beobachter, 28 aprile 1921)
● «Per un leader politico le dottrine religiose e le istituzioni del suo popolo devono sempre restare inviolabili; altrimenti egli non avrebbe il diritto di mettersi in politica, ma dovrebbe diventare un riformatore se ne avesse i requisiti! Specialmente in Germania ogni altro atteggiamento porterebbe alla catastrofe». (A. Hitler, Mein Kampf, Eher-Verlag, Monaco, 1925, p. 116)
● «Come Cristo ha dichiarato: “amatevi l'un l'altro”, così i nostri appelli: “Comunità di popolo”, “Il bisogno di tutti viene prima del bisogno del singolo”, “Coscienza sociale rivolta alla collettività”, risuonano per tutta la patria tedesca! Questi appelli troveranno eco in tutto il mondo!». (Richard Steigmann Gall, Il santo Reich, Boroli, Milano, 2005, p. 67)
● «Ma in realtà non c'è nulla di nuovo in questa Weltanschauung. Ogni volta che leggo i Vangeli del Nuovo Testamento e le rivelazioni dei diversi profeti... rimango sorpreso nel vedere quello che è stato fatto degli insegnamenti di questi uomini ispirati da Dio, specialmente di Gesù Cristo, insegnamenti che sono così chiari e straordinari, che assumono un valore religioso. Loro furono quelli che crearono questa nuova visione del mondo che noi oggi chiamiamo socialismo, loro la fondarono, la insegnarono e la vissero! Ma le comunità che si dichiararono chiese cristiane non lo compresero! Oppure, se lo fecero, negarono Cristo e lo tradirono!». (Henry Ashby Turner, Hitler: memoirs of a confidant, Yale University Press, New Haven, 1985, pp.139-40)
● «L'uomo che pensa in funzione del popolo, in particolare, ha questo sacro dovere, ciascuno nella propria confessione, di far sì che la gente smetta di parlare della volontà di Dio, e realmente compia la volontà di Dio, e non permetta che la parola di Dio venga dissacrata. Perché la volontà divina diede agli uomini la loro forma, la loro natura, le loro capacità. Chiunque distrugga la sua opera dichiara guerra alla creazione del Signore, alla volontà divina». (A. Hitler, Mein Kampf, Eher-Verlag, Monaco, 1925, p. 562)
● «Pertanto oggi credo di agire in accordo con la volontà del Creatore Onnipotente: difendendo me stesso dal giudeo, sto combattendo per l'opera del Signore». (A. Hitler, Mein Kampf, Eher-Verlag, Monaco, 1925, p. 65)
● «A causa della sua speciale natura d'origine, il giudeo non può possedere un'istituzione religiosa, se non altro perché egli manca di idealismo in ogni forma, e pertanto credere in un aldilà gli è assolutamente estraneo. Ma una religione in senso ariano non può essere immaginata senza la convinzione di una qualche forma di sopravvivenza dopo la morte». (A. Hitler, Mein Kampf, Eher-Verlag, Monaco, 1925, p. 306)
● «La fede innalza l'uomo al di sopra della vita animale e coopera a fortificare ed assicurare l'esistenza. Si privi la odierna umanità dei principi religiosi ed etici, rinvigoriti dalla Sua comunicazione; ed aventi per essa il valore di dottrina pratica. Togliendo l'educazione religiosa senza sostituirle niente di uguale valore: ne conseguirà un danno profondo alle fondamenta dell'esistenza. Si può decretare che non solo l'uomo vive per essere soggetto ad ideali superiori ma questi stessi ideali che danno la base della sua esistenza umana. E così il circolo si chiude. Come ben si intende già nel termine vago di “religioso” si trovano alcuni contenuti o idee fondamentali, per esempio quella dell'indistruttibilità dell'anima, della sua eternità, dell'esistenza di un Essere Supremo ecc. Ma queste idee, per quanto persuasive per l'uomo, sono soggette ad una attenta considerazione dell'uomo stesso e al dubbio se accettarle o respingerle, fin quando il presentimento o la comprensione sentimentale non assumono il vigore di una fede che esclude ogni contraddizione. Questo il primo fra i fattori di lotta che apre un varco all'ammissione di principi religiosi e facilita il compito» (A. Hitler, Mein kampf, Ed. Homerus, Roma, 1971, p. 10)
● «Distruggere il contenuto della civiltà umana con la distruzione di quelli che la simboleggiano, appare il più disprezzabile dei delitti agli occhi di un'idea nazionale del mondo. Chi ha il coraggio di alzare la mano sulla migliore delle creature fatta a immagine di Dio, pecca contro il munifico creatore e coopera alla espulsione dal paradiso». (A. Hitler, Mein kampf, Ed. Homerus, Roma, 1971, p.14)
● «Nei manifesti elettorali del 1938, in occasione delle votazioni che dovevano confermare l’Anschluß e dare l’approvazione alla Grande Germania, si afferma che “Hitler è lo strumento della Provvidenza” e poi, in stile veterotestamentario: “Si secchi la mano che scrive no”». (Victor Klemperer, LTI. La lingua del Terzo Reich, La Giuntina, Firenze, 2008, p.147)
● Dopo l’attentato subìto il 20 luglio 1944, al quale partecipò il colonnello Klaus von Stauffenberg, Hitler affermò, alle 0,30 del 21 luglio, in un radiomessaggio alla nazione: «Una ristretta cricca di ufficiali ambiziosi, irresponsabili e nello stesso tempo molto sciocchi, ha organizzato un complotto per sopprimere me e l’Alto Comando della Wehrmacht… Quanto a me non ho riportato che scalfitture, scottature ed escoriazioni di poco conto. Considero ciò una conferma della missione affidatami dalla provvidenza» (Franchi Giovanni, La seconda Guerra Mondiale, Alpha Test, 2001, p.64)
● Nel corso della sua ascesa trionfante, a Würzburg (giugno 1937) Hitler affermò: «La Provvidenza ci guida, noi agiamo secondo la volontà dell’Onnipotente. Nessuno può fare la storia dei popoli e del mondo se non ha la benedizione di questa Provvidenza» (Victor Klemperer, LTI. La lingua del Terzo Reich, La Giuntina, Firenze, 2008, p.144).
Nella loro follia criminale, i nazisti sostenevano che Gesù Cristo non fosse ebreo ed eliminarono il Vecchio Testamento.
Inoltre, essi rifiutavano ogni debolezza e puntavano a formare una Chiesa teutonica in cui inglobare i protestanti ed i cattolici di Germania.
Il punto 24 del programma del Partito nazista prevedeva: "Conferiamo libertà nello Stato a tutte le confessioni religiose fintantoché non mettano in pericolo l'esistenza di questo o si oppongano al senso morale della razza germanica. Il partito sostiene il Cristianesimo positivo senza legarsi a nessuna delle denominazioni".
Chi si opponeva a questi principi finiva nei campi di concentramento, come triangolo viola.
Molti preti cattolici e pastori protestanti finirono nei campi di concentramento con il triangolo viola.
Basti pensare al caso di San Massimiliano Kolbe, il frate francescano polacco che fu ucciso dai nazisti nel 1941.
Tra questi due antipodi, noi cattolici dobbiamo fare una riflessione.
Noi non mangiamo kosher, non usiamo il talled ed il tellifin quando preghiamo, non preghiamo in ebraico (né pratichiamo riti ebraici) e non ci facciamo circoncidere. Però non dobbiamo dimenticare la verità, il fatto che Gesù, il nostro Salvatore, provenne dal popolo eletto, quel popolo che per primo conobbe Dio.
Chi dimentica questo, dimentica di essere cristiano.
Cordiali saluti.
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